Politica
Expo: Pisapia si dimette. Monti chiede di ripensarci, ma il sindaco non torna indietro
MILANO, 12 GIUGNO 2012- "Nonostante l'impegno di Milano, delle altre istituzioni locali, della società Expo e nonostante le molte adesioni da parte dei Paesi, non posso nascondere che sento e vivo con preoccupazione la disattenzione del governo e di gran parte del parlamento. per questo ho deciso di mettere a disposizione del presidente del consiglio il mio incarico di commissario straordinario". In questo modo, Giuliano Pisapia, ha comunicato di volersi dimettere dall'Expo.
Il sindaco ha poi aggiunto che si trattava di "una decisione sofferta, ma che non è un tirarsi indietro, piuttosto una spinta a una maggiore attenzione e una non solo formale assunzione di responsabilità da parte del governo e del parlamento". A tale presa di posizione di Pisapia, è seguito, attraverso una nota di Palazzo Chigi, l'invito del premier Mario Monti, di tornare indietro sui suoi passi, annunciando "l'apertura di un tavolo di coordinamento per l'Expo e ribadendo che non c'è la copertura economica sufficiente per concedere una deroga al patto di stabilità". [MORE]
Tuttavia, ciò non ha avuto l'effetto sortito. "No, non le ritiro", così Pisapia ha declinato l'invito di Monti, a conclusione della riunione del Bie a Parigi, precisando che, "Non è questione di dimissioni o meno. O c'è da parte di tutte le istituzioni il massimo impegno per l'Expo o altrimenti ci sono rischi molto seri che non possiamo permetterci di correre poco più di mille giorni dall'inizio".
Oltre al presidente del Consiglio, anche il governatore lombardo Roberto Formigoni aveva chiesto al sindaco di ritirare la sua decisione. Invece, il centrosinistra e la Lega hanno chiesto anche a Formigoni di lasciare l'incarico di commissario generale, allo stesso tempo, il centrodestra chiede che Pisapia riferisca al più presto in consiglio comunale.
(Fonti: Corriere della Sera, La Repubblica)
Rosy Merola