Expo, la visita di Renzi: «È in ballo l'idea dell'Italia. Ce la faremo, anche correndo»
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MILANO, 13 MARZO 2015 - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quest’oggi ha visitato il grande cantiere dell’Expo. Ad accoglierlo il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Marina, il commissario unico Giuseppe Sala ed una rappresentanza di operai. Quando mancano 49 giorni all’inaugurazione ufficiale dell’evento il premier ha visitato per la seconda volta i padiglioni Expo.
Un’area, quella di Rho-Pero, che dovrebbe accogliere 12mila visitatori, queste le stime. Non a caso durante il suo intervento Matteo Renzi ha parlato di più di 3 milioni di biglietti già venduti soltanto nel territorio nazionale. A tal proposito il premier si dice certo che «alla fine saranno più di 10 milioni i biglietti venduti e nessuna famiglia italiana non verrà ad Expo».
Una sfida, quella riguardante l’esposizione universale che è stata fino ad ora contrassegnata dagli scandali delle tangenti: «se Expo è come in passato luogo dello scandalo – ha affermato Renzi – la gente ha paura, ma visto che è una pagina chiusa, questa è una partita che non riguarda solo Milano e la Lombardia ma riguarda l’Italia». Dunque non solo Milano ma l’intera nazione protagonista dell’Expo, un evento costruito per l’Italia ma soprattutto dagli italiani. Ed ecco allora che il premier si rivolge in modo speciale agli operai presenti: «Ce la faremo – ha detto Renzi facendo riferimento ai ritardi dei lavori – come è nel nostro Dna, correndo un po’ alla fine».
Rivederlo dopo sei mesi - ha precisato il premier - è un tuffo al cuore» . Puntando ancora sull'orgoglio nazionale il presidente del Consiglio ha affermato: «Questo è il rush finale e facciamo vedere di cosa è capace l'Italia». Tra passato e presente Renzi paragona la costruzione dei padiglioni Expo alle edificazioni medievali: «l' esposizione è una cattedrale laica».[MORE]
Ma prendendo spunto dalle parole dello stesso premier il pericolo è proprio quello che nel post-Expo quanto costruito a Rho-Pero posso diventare una "cattedrale nel deserto". Non a caso Renzi ha voluto precisare che «dopo questo non finisce tutto perché finalmente l'economia italiana sta ripartendo e potremo reinvestire in infrastrutture anche grazie alle nuove tecnologie».
(Immagine da direttanews.it)
Giovanni Maria Elia