Expo 2015 e Ponte sullo Stretto: due facce della stessa medaglia?
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MESSINA, 24 MAGGIO 2014 - Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato accantonato in virtù del sospetto di future infiltrazioni criminali, viceversa l'Expo 2015 proseguirà nonostante sia stata appurata la presenza organizzazioni politico-mafiose impegnate a lucrare sull'Esposizione Universale di Milano; due città agli antipodi d'Italia, due realtà così diverse, due trattamenti diametralmente opposti. A una metropoli come Milano tutto si può perdonare, poco importa se scoppierà una nuova edizione di tangentopoli: i maggiori quotidiani nazionali, localizzati nel nord del Paese, non permetterebbero mai la dissoluzione della grande esposizione settentrionale.[MORE]
Personalmente non riesco a biasimare tale ostinazione: credo sia normale tutelare a oltranza i propri interessi; si tratta di sopravvivenza. Tuttavia, da meridionale e cittadino di Messina avverto una certa dose d'indignazione pensando che la mia città sarà penalizzata per l'ennesima volta. Un'opera finita nel dimenticatoio nazionale grazie un sommario processo alle intenzioni e a un nuovo sindaco ambientalista convinto, Renato Accorinti, che ha contribuito ad allontanare i capitali dallo Stretto.
Un copione già visto come nel caso della Tav: l'opera procederà nonostante le proteste, gli scontri e le ingerenze di varia natura. Anche questa volta l'interesse economico della parte alta dello stivale supera qualunque ostacolo. Dopo aver preso atto di queste realtà, la rassegnazione occupa il posto dell'amarezza; anche grazie a un Governo abbastanza succube dell'egemonia settentrionale. Nessuno stupore se la Lega sia giunta al suo capolinea politico: esistono forze celate ed eminenze grigie che riescono a prendersi cura degli interessi del Nord in maniera efficace e senza sterili proclami populisti.
Fabrizio Vinci [email protected]