Cronaca

Expo 2015, al via una task force anti-corruzione guidata da Cantone

MILANO, 12 MAGGIO 2014 – È Raffaele Cantone il prescelto di Matteo Renzi per guidare le opere e gli appalti dell’Expo 2015. In seguito alle vicende delle scorse settimane, direttamente da Palazzo Chigi, il presidente del consiglio ha affiancato all’Autorità nazionale anticorruzione, una task-force di avvocati, magistrati e contabili con il compito di rimettere in piedi l’evento nella legalità.

‹‹Milano ce la farà, noi non molleremo›› commenta Renzi, atteso a Milano per domani accompagnato da Cantone. Francesco Cantone è stato a lungo impegnato nella lotta contro la camorra e la sua figura si è distinta soprattutto nelle numerose indagini contro il clan dei Casalesi che lo hanno portato ad una vita in segregazione per le minacce subite. Nel 2011, Saviano lo ha proposto come Sindaco di Napoli, ma la vita politica non è mai stata d’interesse per Cantone che ha preferito ad essa il ruolo di Garante anti-corruzione già dal governo Letta.

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‹‹È un magistrato capace che stimo molto›› commenta il ministro dell’interno, Angelino Alfano, su Cantone ‹‹mi sembra una buona idea quella di rafforzare ulteriormente il versante anticorruzione››. Intanto, il versante dei consumatori si dice ‹‹inorridito›› dai fatti dell’Expo e dalla corruzione che in questo Paese ha raggiunto livelli insopportabili. In particolare, Adusbef e Federconsumatori, portano alla luce i costi della corruzione che inciderebbero, sull’economia nazionale, dai 90 ai 100 miliardi e chiedono, quindi ‹‹da un lato, l'urgenza di mettere in campo decisioni importanti sia di carattere normativo quali forti inasprimenti per le sanzioni relative ai reati di corruzione e concussione e sia di impedimento di nomine clientelari che determinano quasi sempre, con un 'quasi' forse eccessivo, rapporti malati tra politica e gestione imprenditoriale e, dall'altro, serie verifiche e controlli per la necessaria chiarezza e trasparenza degli affidamenti di appalto››.

Date la parole di Matteo Renzi, ‹‹fermare i responsabili, non le grandi opere››, il fronte della camera si sta già muovendo verso una politica anti-corruzione. Il presidente Antimafia, Rosy Bindi, ha esplicitamente dichiarato la necessità di mettere a punto un impianto normativo per limitare il malaffare in Italia. Il presidente del senato, Pietro Grasso, ha riproposto, a tal proposito, il ddl che aveva presentato nel suo primo giorno da senatore, per far fronte a tutte le forme di corruzione inerenti al riciclaggio, all’auto-riciclaggio e al falso bilancio; la presidente della camera, Laura Boldrini, è con lui, ‹‹è una grande occasione per buttare fuori quello che di sporco c’è, ma la corruzione non è un fatto endemico. Si può e si deve distinguere, sull’Expo non ci debbono essere ombre di alcun tipo››.

Erica Benedettelli

[immagine da giornalettismo.com]