Economia

Ex Ilva: ArcelorMittal deposita atto recesso, governo nel caos oggi tribunale assegna causa

TARANTO, 13 NOVEMBRE - Col fiato sospeso sul futuro dello stabilimento ex Ilva di Taranto dopo l'addio formalizzato dalla multinazionale ArcelorMittal, gli operai del siderurgico hanno dovuto affrontare anche un incidente che ha provocato "fiamme altissime" che hanno quasi raggiunto i tubi del gas all'interno della 'Acciaieria 2'. L'episodio, denunciato da Fim, Fiom e Uilm, è stato determinato da una colata di acciaio fuoriuscita da una caldaia ('siviera') bucata, e "solo l'intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio". Secondo i sindacati questo incidente "ha fatto emergere la completa assenza della distribuzione d'acqua della linea d'emergenza", e la necessità di "una seria manutenzione sino ad oggi solo annunciata".

Col fiato sospeso sul futuro dello stabilimento ex Ilva di Taranto dopo l'addio formalizzato dalla multinazionale ArcelorMittal, gli operai del siderurgico hanno dovuto affrontare anche un incidente che ha provocato "fiamme altissime" che hanno quasi raggiunto i tubi del gas all'interno della 'Acciaieria 2'. L'episodio, denunciato da Fim, Fiom e Uilm, è stato determinato da una colata di acciaio fuoriuscita da una caldaia ('siviera') bucata, e "solo l'intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio". Secondo i sindacati questo incidente "ha fatto emergere la completa assenza della distribuzione d'acqua della linea d'emergenza", e la necessità di "una seria manutenzione sino ad oggi solo annunciata".

Il recesso in tribunale

I legali di Arcelor Mittal hanno depositato all'iscrizione a ruolo in Tribunale a Milano l'atto di citazione per il recesso del contratto di affitto, preliminare all'acquisto, dell'ex Ilva. Ora il procedimento passerà al presidente del Tribunale Roberto Bichi che provvederà ad assegnarlo ad una delle due sezioni specializzate in materia di imprese.

L'incontro di Conte con i parlamentari pugliesi

In mattinata si è svolto l'incontro tra il premier Giuseppe Conte con i parlamentari pugliesi del M5S sul dossier dell'ex Ilva. All'incontro hanno preso parte i ministri Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Federico D'Incà. I toni si sarebbero accesi sulla questione della possibile reintroduzione di uno scudo per Arcelor Mittal, tema su cui molti parlamentari M5S fanno muro.

La lettera

Sul quotidiano 'La Repubblica' è apparsa una lettera del premier ai ministri . Non solo l'ex Ilva, Taranto versa in "una più generale situazione emergenziale", di fronte a cui "reputo necessario aprire un 'Cantiere Taranto', all'interno del quale definire un piano strategico, che offra ristoro alla comunità ferita e che, per il rilancio del territorio, ponga in essere tutti gli strumenti utili per attrarre investimenti, favorire l'occupazione e avviare la riconversione ambientale".

Sindacati: "Recesso non fermi confronto"

Fiom-Cgil, Fim-Cisl e UIlm-Uil rispondono formalmente alla lettera del 5 novembre con cui ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati l'avvio della procedura prevista per il trasferimento d'azienda, che nel caso è legata all'intenzione di 'retrocedere' l'ex Ilva ai commissari straordinari. I tre segretari generali, Francesca Re David, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, "esprimono - si legge nella lettera - valutazioni diverse" da quelle sostenute da ArcelorMittal "sulla sussistenza delle condizioni giuridiche per la rescissione del contratto di affitto e quindi per la procedura di retrocessione dei relativi rami di azienda in capo a Ilva, come già espresso dai Commissari straordinari. "riteniamo in ogni caso - proseguono - urgente l'incontro ed il confronto per discutere sulle prospettive e sul rispetto degli accordi e degli impegni assunti". "Auspichiamo inoltre - concludono - che tale incontro si svolga presso il ministero dello Sviluppo economico" dove ha avuto luogo la procedura "che si è conclusa con l'accordo del 6 settembre 2018".
Notizia segnalata da (Tiscali)