Cronaca

Ex carcere di Petilia Policastro diviene casa di accoglienza per migranti

 PETILIA POLICASTRO (KR), 06 SETTEMBRE 2015 - L’ex carcere di Petilia Policastro, che si estende su una superficie complessiva di 2.000 metri quadrati, è stato adibito per oltre 400 metri quadrati a casa di accoglienza per migranti.[MORE]

Il sindaco Amedeo Nicolazzi, promotore dell’iniziativa, ribadisce che ha deciso di chiamare la struttura casa di accoglienza e non "centro" perché «noi vogliamo offrire - ha detto - una vera e propria casa a queste persone che fuggono da immani tragedie». Da due giorni nella struttura vengono ospitati 35 minori eritrei sbarcati a Crotone. La struttura, realizzata interamente con fondi comunali, dispone di 35 posti letto, di una modesta cucina e di comfort di vario genere.

Nei mesi scorsi una parte della struttura era stata utilizzata per realizzare una piscina comunale per disabili. Nelle settimane scorse, una serie di economie comunali hanno permesso all'amministrazione di far attecchire il progetto per la realizzazione della casa di accoglienza per migranti. Dopo lo sbarco avvenuto a Crotone di 860 persone, la Prefettura ha deciso di inviare a Petilia Policastro i 35 minori eritrei. Il sindaco ha subito stretto amicizia con i ragazzi ospiti e ha deciso di partecipare ad una partita di calcio con loro.

«La realizzazione della casa dell’accoglienza è una risposta concreta alle parole di Matteo Salvini contro il sud e contro l'accoglienza dei migranti» ha spiegato lo stesso Nicolazzi. «Il 28 agosto - aggiunge - è arrivata una circolare del Ministero dell’Interno con la quale si sollecitavano i sindaci a verificare la presenza di strutture da utilizzare per l'accoglienza. Immediatamente ci siamo messi in moto e, attraverso una serie di economie di fondi comunali, abbiamo realizzato questa casa dell’accoglienza. Devo essere sincero - prosegue Nicolazzi - che a distanza di poche ore dal loro arrivo mi sento più io integrato a loro.

Questa nostra opera è una risposta concreta al dramma di tante persone che fuggono dalle atrocità della guerra. E’ una risposta concreta a quel Salvini che non perde occasione per affrontare in negativo il tema dell’immigrazione. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono messi subito a lavoro consentendo la realizzazione di questo nostro piccolo contributo al drammatico fenomeno dell’immigrazione». Contributo che, seppur piccolo, cresce di rilevanza se assurge ad esempio di altruismo per tutte quelle realtà territoriali, non solo italiane e potenzialmente dotate di più risorse rispetto ai comuni calabresi, che invece stanno sperimentando la portata del dramma dell’immigrazione solo in questi giorni, aprendo le loro frontiere.

 

Luna Isabella

(foto da leganorder.org)