Cultura e Spettacolo
"Evitare l'uso prolungato": che successo!
BARI- Che spettacolo, quello tenutosi sul palco del Teatro Forma in questo primo weekend di Novembre. Il successo è di “Evitare l’Uso prolungato”, regia di Michele Didone, interpretato dai magistrali attori Mauro Pulpito e Fabiano Marti. Una comédie-ballet dall’ironia imbattibile, una cavalcata di battute su una scena essenziale, tra le mura di uno studio di psicoterapeuta.[MORE] Un pazzo nevrotico e un altro, apparentemente più calmo e pacato che poi man mano si scopre un fuori di testa pure lui.
I due realizzano a poco a poco di essere l’uno lo speculare alter ego dell’altro, perennemente in preda a crisi di ansia, e perciò tanto ipocondriaci da assumere ogni dieci minuti delle pillole calmanti. Il Signor Pulpo non riesce a fare a meno del “Controtrem” (ansiolitico efficace contro il tremore) o del “Digestronz” ( presidio medico chirurgico per digerire le stronzate del Signor Martini, seduto accanto a lui). Entrambi, coinvolti in una situazione matrimoniale tipica: annoiati o delusi dalla propria compagna ed equipaggiati del consolante amore di un’amante terza. Entrambi, con una suoneria personalizzata horror-chic ogni qualvolta a chiamarli sia la “moglie” incaricata. Uno di questi ha scelto “Profondo Rosso” di Goblin e Gaslini, come allarme telefonico: inquietante. Ogni ansia e paura però, viene sdrammatizzata da una percezione degli eventi al limite del paradossale. “Ah, mi hai telefonato perché è morto lo zio Aldo?...mmò, e tu per questa puttanata mi dovevi telefonare?”. Certo è che i due piano piano, vedendo la porta verde del Dott. Sciancalepore continuare a star chiusa (ma chi è che si sta più di due ore in seduta psichiatrica?) ne approfittano per consigliarsi e dare sfogo alle “menate cerebrali” sull’ odiosissimo decorso della vita sfigata che hanno. Un atto unico davvero divertente: alcune scene hanno addirittura imposto un “pause” della recitazione per il corale divertimento dei presenti, scompisciatisi per le risate.
in foto, i due attori Marti e Pulpito, da foto inserita sul social network fb