Cronaca
Eutanasia: Davide è morto in Svizzera
ROMA, 13 APRILE - Alle 9 di stamattina è morto Davide, il cinquantatreenne toscano affetto da sclerosi multipla che, accompagnato da Mina Welby, si era recato in una clinica svizzera per poter ottenere l'eutanasia. [MORE]
A quasi un mese e mezzo dalla morte di Dj Fabo, il trentanovenne milanese spentosi a Zurigo, accompagnato da Marco Cappato, un altro italiano si è recato in Svizzera per poter porre fine ad un'esistenza divenuta insostenibile. Davide, che dal 1993 conviveva con quella che chiamava "la malattia stronza", si era così espresso in un'intervista a Libero, lo scorso dicembre: "Vivere mi fa troppo male. Potevano spegnermi una sigaretta addosso, darmi una coltellata, ma ero completamente insensibile".
Non potendo sostenere interamente i costi dell'eutanasia, che ammontano a circa 10mila euro, Davide e la madre 73enne, che da anni lo assiste quotidianamente, si sono rivolti all'associazione Luca Coscioni. Tramite una raccolta fondi sul sito soseutanasialegale.it. gestito da Marco Cappato, Mina Welby e Gustavo Fraticelli, Davide ha potuto ottenere le risorse necessarie ad intraprendere il suo ultimo viaggio. Nel percorso che dalla Toscana lo ha portato alla Svizzera, al suo fianco c'è stata Mina Welby che da anni, con l'Associazione Luca Coscioni di cui è co-presidente, si batte per la libertà di scelta sul fine vita.
Il cinquantratreenne toscano ha resistito per anni di fronte ad una malattia che ha drasticamente pregiudicato la qualità della sua vita, costringendolo a sopportare atroci sofferenze anche nello svolgere il più piccolo dei movimenti. Per questo la notizia di poter compiere il suo viaggio senza ritorno è stata per lui fonte di grande sollievo, come dichiarato a Libero: "per me il viaggio sarà una liberazione. Come un sogno. Come una vacanza. Mi daranno da bere un liquido, e io lo berrò". In un video pubblicato stamani sulla pagina Fb di Eutanasia Legale per annunciarne la morte, Davide ribadisce l'insostenibilità del dolore provocatogli dalla sclerosi, a cui ha voluto dire "basta".
La sua storia, insieme a quella di Dj Fabo, stimola nuovamente la riflessione sulla necessità di una celere introduzione, in Italia, di una legge sul fine vita. In realtà la legge esiste, ma rimane bloccata alla Camera in attesa dell'approvazione di alcuni emendamenti.
foto: saper.altervista.it
Marta Pietrosanti