Eurozona in rosso: Pil tedesco a -0,2%, ferma la Francia
Economia Abruzzo

Eurozona in rosso: Pil tedesco a -0,2%, ferma la Francia

giovedì 14 agosto, 2014

BERLINO, 14 AGOSTO 2014L’Eurozona entra in crisi e per la prima volta, da due anni, a soffrirne è la Germania. Secondo i dati diffusi, infatti, nel secondo trimestre del 2014 il Pil tedesco ha registrato una flessione pari al -0,2%; a seguire la Merkel, anche la Francia di Hollande che segna, per il secondo trimestre consecutivo, una crescita zero.

Germania in calo allo 0,2%. Bce, necessità di riforme strutturali

‹‹Le riforme strutturali dovrebbero mirare innanzitutto a promuovere gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro›› questo è il monito lanciato dalla Bce per l’Eurozona e, in particolare per la Germania in calo per la prima dal 2012, invitandola a puntare sulle riforme strutturali per non vanificare i progressi degli ultimi anni e per restare in linea con il Patto di Stabilità. Intanto, l’Ufficio federale di statistica, spiega che, il dato negativo tedesco, è legato al commercio estero in calo, insieme agli investimenti che hanno provocato un ribasso peggiore delle aspettative iniziali, che indicavano un Pil al -0,1%.

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Francia a crescita zero. Sapin, vogliamo maggiore flessibilità

La Francia invece è ferma. Per il secondo trimestre consecutivo non ci sono stati movimenti nell’economia francese e i prognostici del ministro delle finanze, Michel Sapin, sono molto bassi e prevedono una crescita futura del 0,5%, dimezzata rispetto all’1% inizialmente sperato. Conseguenza di questa discesa, sarà il mancato raggiungimento di Parigi dell’obiettivo deficit-Pil del 3,8%, anche se, tra il 2015 e il 2017, la spesa pubblica verrà drasticamente tagliata di 50 miliardi. Sapin, quindi, invita l’Europa ad interessarsi della situazione e auspica in una maggiore flessibilità rispetto ai conti pubblico e in un’azione di rafforzamento da parte della Bce.

In crescita Grecia e Spagna, Milano chiude in rosso

Nuova speranza, invece, per due Paesi da sempre al limite dell’Eurozona: Grecia e Spagna. La Grecia, nel secondo trimestre, ha registrato un Pil pari al -0,2% largamente cresciuto rispetto al precedente del 0,5%, mentre la Spagna raggiunge lo 0,6% grazie alle riforme Mariano Rajoy e alla pressione di Ue e Fondo monetario internazionale. Chiude invece in rosso la Borsa di Milano che presenta un Mib in calo del -0,8% con solo due titoli positivi nel territorio: Buzzi (1,85%) e Moncler (+1,33%).

Erica Benedettelli

[immagine da torvergata.blogspot.eu]
 


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