Politica

Europee: stravince il Pd di Renzi. Deluse le previsioni del M5S

 ROMA, 26 MAGGIO 2014 – Come era già emerso fin dalle prime previsioni dopo la chiusura dei seggi, il Pd di Matteo Renzi ha stravinto le elezioni europee, conquistando il 40,81% dei voti e doppiando quasi il Movimento di Grillo che si è fermato al 21,15%. Deludente anche il risultato ottenuto da FI che non raggiunge neanche la soglia del 20%.

Di seguito i dati quasi completi che ha diffuso il Viminale: Pd al 40,81% e M5S al 21,16%, seguono Forza Italia (16,82%), Lega Nord (6,16%), Ncd-Udc (4,38%), L'altra Europa con Tsipras (4,03%). Non passano la soglia minima del 4% invece Fratelli d'Italia (3,66%), Verdi Europei (0,89%), Scelta Europea (0,71%), Italia dei Valori (0,65%), Svp (0,50%) e Io Cambio-Maie (0,17%).

Dai dati emerge che nonostante la pressante campagna dei partiti euroscettici, l’Italia ha comunque preferito chi è a favore dell’Europa, anche se con politiche di sviluppo opposte. I dati mostrano che il Paese è stato geograficamente omogeneo nella scelta. Il Pd è il primo partito in tutte le circoscrizioni della Penisola, così come il M5S è ovunque secondo e FI terza.

L’affluenza nazionale alle urne è stata del 58,7%, rispetto alle europee del 2009 si è abbassata di circa 8 punti percentuali, 5 anni fa si erano recati a votare il 66,4% dei cittadini, ma in quella tornata elettorale era possibile votare sabato e domenica, il calo quindi può essere dovuto anche al fatto che si è avuto un solo giorno a disposizione.

I risultati ottenuti da ogni partito sono fondamentali sia a livello europeo che nazionale. Intanto il Pd, grazie al successo ottenuto, sarò la prima delegazione all’interno del Pse, e potrà portare avanti senza problemi le sue politiche di sviluppo, che tra l’altro sono in linea con le idee molti socialisti europei. FI invece vedrà il proprio ridimensionamento all’interno del Ppe, sono finiti i suoi anni d’oro. Grillo manderà in Europa soltanto una ventina di deputati, numero nettamente inferiore alle sue aspettative di essere il primo eletto, e inoltre dovrà finalmente dire in quale gruppo si collocherà e con quale candidato alla presidenza si schiererà: stavolta non può non schierarsi.[MORE]

A livello nazionale il successo del Pd potrebbe portare spiacevoli conseguenze all’interno del governo. Ncd non ha superato la soglia del 4% e il trionfo del Pd è in realtà un trionfo di Renzi che avrebbe potuto attirare a se anche parte dell’elettorato moderato. Si rischia una "competition" interna. 

In casa Pd comunque si pensa solo a festeggiare al momento. "Un risultato straordinario quello ottenuto oggi che si profila dai dati che arrivano dai seggi. Un risultato che dà maggiore spinta all'azione di governo. Ringraziamo tutti i nostri elettori e tutti coloro si sono impegnati in questa campagna elettorale". Questo il commento di Debora Serracchiani, dalla sede del Pd, nel corso della prima conferenza stampa tenuta alla fine delle elezioni.

Il premier su Facebook ha commentato il risultato schiacciante di queste elezioni: "Un risultato storico. Commosso e determinato adesso al lavoro per un'Italia che cambi l'Europa. Grazie ".

Michela Franzone