Politica
Europa, il pensiero di Enrico Letta sul voto francese
MILANO, 26 MARZO - L’ex premier italiano Enrico Letta, il primo dell’ultima travagliata legislatura, è tornato a parlare nella trasmissione pomeridiana di Rai 3 ‘In Mezz’ora’ condotta da Lucia Annunziata. Letta ha parlato a braccio dei principali problemi in campo che affliggono l’Ue e il Belpaese.[MORE]
Capitolo centrale non poteva che essere la situazione Pd, dal quale Letta si è allontanato per le proprie attività professionali e per la ‘pugnalata’ dell’allora segretario Matteo Renzi, che ha poi rivestito successivamente la carica di premier. La partita delle primarie Pd è infatti sempre più ravvicinata, date le iniziali sfide nei circoli e il voto del 30 aprile.
Alla domanda su chi eventualmente appoggerebbe, l’ex premier è categorico: «Partecipo alle primarie Pd e voto Andrea Orlando» - ha ammesso, riferendo della propria futura scelta a vantaggio dell’attuale Guardasigilli del governo Gentiloni. L’ex premier ha inoltre precisato: «Non riscendo in campo, ma alla fine voglio dare una chance al partito che ho contribuito a creare». Letta ha espresso parole di apprezzamento per Orlando, in quanto unico attuale leader in grado di riportare l’unità all’interno di un Pd disastrato dalla recente scissione che ha portato alla formazione parlamentare di Mdp, espressione di quella minoranza che non ha accolto le istanze di unità ricercate negli ultimi messi dallo stesso Renzi.
Ma il tema principale, detto della situazione Pd, non poteva che essere l’Europa. Una Europa fresca della celebrazione dei 60 anni, ma tuttavia in pericolo in vista dei futuri voti in Francia e in Germania. Proprio sul voto francese, l’ex premier ha espresso i propri timori e le proprie preoccupazioni: «Le vere sliding door per l’Europa si apriranno tra poco più di un mese. Quando i cittadini francesi saranno protagonisti di uno scontro secco anche per i destini delle istituzioni continentali. Se dovesse vincere Marine Le Pen verrebbe certificata la fine di quel cammino cominciato sessant’anni fa».
Letta si è detto dunque convinto di una concreta ipotesi di dissoluzione progettuale in caso di vittoria della destra radicale e populista francese, la cui candidata Le Pen sarebbe protagonista di un testa a testa nei sondaggi con il leader di ‘En Marche!’ Emmanuel Macron. Un testa a testa di fuoco, che rischia di spazzare via la politica tradizionale ed i socialisti di Hollande, ormai prossimo al termine del proprio mandato.
L’ex premier, che ha invece al contrario lodato lo stesso Macron, ha recentemente scritto un libro proprio sull’Ue intitolato “Contro venti e maree”, segno del proprio spirito europeista e di benevolenza nei confronti delle istituzioni comunitarie. Ma «i passi avanti» segnati dalla giornata europea di sabato non possono limitarsi a dichiarazioni e comunità di intenti.
Su questo, Letta è specifico: «Avrei sperato che nella dichiarazione finale si desse risposta a un’esigenza di dare ai cittadini europei maggiore peso nelle decisioni che contano. Io propongo di destinare i 73 seggi che gli inglesi libereranno in una sorta di ventottesima circoscrizione, oltre le 27 nazionali, in cui votare delle liste europee». Liste che Letta proporrebbe di far partire già dal 2019. E chissà che l’Europa non possa prendere in considerazione una proposta di questo genere, considerata l’evidente esigenza di restituire ai cittadini la tanto agognata Europa sociale, attualmente non pervenuta rispetto alle politiche intraprese negli ultimi anni.
foto da: palermomania.it
Cosimo Cataleta