Eurolega, esordio sfortunato per la Dinamo, battuta 88-86 dal Nizhny
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CAGLIARI, 18 OTTOBRE 2014 – Esordio sfortunato per la Dinamo Banco di Sardegna, che al suo debutto in Eurolega viene battuta per 88-86 dal Nizhny. [MORE]
“La scena. La Cec Nagorny Arena fa da palcoscenico al primo, storico, debutto dei biancoblu in Eurolega contro il Nizhny Novgorod di coach Bagatskis. Una trasferta dal grande significato per i ragazzi di Meo Sacchetti, a rappresentare un'isola intera nella massima competizione cestistica europea.
L'epilogo. Si chiude con una sconfitta l'esordio della Dinamo in Eurolega, in una partita altalenante conclusasi 88-86 per i padroni di casa. Dopo un avvio di grande energia Logan e compagni abbassano l'intensità permettendo ai padroni di casa di recuperare lunghezze: il primo tempo si chiude con il vantaggio della compagine isolana per 43-47. Al rientro sul parquet i padroni di casa, capitanati dall'ex Siena Rochestie, mettono la testa avanti non permettendo più ai biancoblu di tornare in vantaggio. La partita si decide negli ultimi secondi: quando mancano quattro secondi la palla del pareggio che vale l'overtime balla sul ferro per poi uscire, concedendo al Nizhny la prima vittoria in Eurolega. Escono a testa alta gli uomini di coach Sacchetti, che hanno lottato fino all'ultimo istante.
Il match. Coach Meo Sacchetti manda in campo Logan, Sanders, Dyson, Brooks e Cusin: coach Bagatskis risponde con Parakhouski, Antonov, Khvostov, Kinsey e Daniels. Partono bene i sardi che mettono a segno un break di sei punti, firmati da Dyson, Brooks e Logan: coach Bagatskis chiama subito timeout. Logan riprende da dove aveva interrotto mentre Novgorod mette a referto i primi punti con Daniels dalla linea di carità. Cusin firma un mini parziale di quattro punti portando il vantaggio degli isolani in doppia cifra. Al rientro dal secondo timeout chiamato dai padroni di casa entra in partita Thompkins ma i sardi bombardano dalla lunga distanza chiudendo il primo quarto sul punteggio di 15-26. La seconda frazione si apre con Rochestie protagonista: l'ex Siena prova a cambiare l'inerzia del match dando il via ad una rimonta condotta prevalentemente da Thompkins, Todic prova a ricacciare indietro gli avversari dall'arco. Novgorod prova a risalire la china con Antonov e Khvostov dai 6,75, complice anche qualche svista difensiva degli uomini di Meo Sacchetti. Il coach di Altamura chiama timeout dopo un parziale di cinque punti: al rientro sul parquet i sardi infliggono un controbreak firmato da un Logan iperattivo e il primo tempo si chiude con il vantaggio degli isolani (43-47). Al rientro dall'intervallo lungo il Nizhny trova il sorpasso, grazie a due minuti di burnout in cui i biancoblu non trovano il canestro. A sbloccare la compagine sarda ci sono Brooks e Dyson mentre Parakhoulski trova un'autostrada sotto canestro. I difensori cadono su Brooks che dalla lunetta ringrazia con un 4/4 (56-53): i padroni di casa cercano di prendere il largo con Baburin e Thompkins. L'ingresso di Devecchi da energia alla squadra con un canestro che blocca l'indisturbata offensiva russa: subito dopo gli viene sanzionato fallo tecnico per flopping e Rochestie non fallisce dalla linea di carità, mentre poco dopo Logan non monetizza il fallo tecnico sanzionato proprio all'ex Siena per proteste. L'asse Sosa-Lawal sembra illuminare finalmente l'attacco isolano (66-61). L'ultimo periodo ha Sosa e Devecchi come protagonisti in avvio nel tentativo di accorciare le distanze: ma Rochestie è incontenibile e Antonov domina nel pitturato. Todic dai 6,75 prova a suonare la carica ai suoi portando il punteggio a 75-68 con cinque minuti ancora da giocare. Anche Sanders colpisce dalla lunga e coach Bagatskis chiama timeout. Un fallo di Todic permette a Kinsey di monetizzare dalla lunetta mentre Logan mette la tripla dell' 84-80 con novanta secondi sul cronometro. Rochestie manda in lunetta un Brooks di ghiaccio (2/2) ma Thompkins sfrutta l'intero possesso per mettere altri due punti di distanza. Il quinto fallo di Logan confina l'ex Berlino alla panchina e permette ai russi di mettere in sicurezza il vantaggio. Dyson ci crede fino alla fine ma, con quattro secondi e pochi centesimi a disposizione, la palla che poteva regalare l'overtime balla sul ferro ed esce.”
(Foto da: dinamobasket.com)