Eurogruppo: dure critiche a Varoufakis, ancora nessun accordo
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RIGA (LETTONIA), 24 APRILE 2015 - Tensione alle stelle quest'oggi alla riunione dell'Eurogruppo sulla crisi economica greca, tenutosi a Riga, in Lettonia.
Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione dell'Eurogruppo, con un aggiornamento fissato per l'11 maggio prossimo. I creditori europei non si smuovono dalla loro posizione, e ciò vuol dire che non metteranno a disposizione della Grecia ulteriori aiuti finanziari finchè questa non metterà a punto un valido piano economico. Duro monito del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che al termine della riunione ha detto "Si è perso troppo tempo negli ultimi due mesi ed esistono tuttora ampie differenze sulla sostanza: occorrono progressi più significativi nel negoziato". "La discussione con i greci è stata critica", ha aggiunto Dijesselbloem." Abbiamo fatto un accordo due mesi fa, ora credevamo di poter prendere una decisione, ma invece siamo molto lontani. Serve un accordo globale sulla lista di riforme prima di qualunque disborso di tranche di aiuti", ha poi sottolineato. Dijsselbloem ha inoltre sottolineato che i 7,2 miliardi di euro di crediti alla Grecia attualmente congelati non saranno più disponibili dopo giugno. Della stessa opinione anche il presidente della Bce Mario Draghi "Con i greci sono stati fatti dei progressi ma restano ancora ampie differenze", "tutti sanno che tempo sta scadendo, la responsabilità è nelle mani dei greci, un accordo è nel loro interesse". "La rapidità è essenziale", ha poi ribadito Draghi.
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Alla fine della riunione, l'unico riconoscimento giunto da Dijsselbloem è stato che "sono stati fatti progressi ma restano ancora ampie differenze sostanziali". Quali siano questi progressi, il ministro olandese si è rifiutato di precisarlo mentre Varoufakis ha fatto capire che le posizioni sono più vicine sulle privatizzazioni mentre restano ancora molto lontane sugli interventi allo stato sociale. "Il governo greco, ha aggiunto, si oppone fermamente alla richiesta avanzata da tutte le istituzioni di un taglio immediato alle pensioni, in particolare a quelle secondarie"."Il nostro governo non è assolutamente dogmatico. Siamo interessati a identificare un processo che porterà a una conclusione positiva e a un accordo reciprocamente vantaggioso". Ma "comprendiamo bene, ha detto infine Varoufakis, che quella europea è una famiglia che ha bisogno di superare le sue differenze in modo collegiale".
(foto:stopeuro.org)
Filomena I. Gaudioso