Economia
Eurogruppo dalla parte di Bruxelles: manovra da rivedere
BRUXELLES, 6 NOVEMBRE - I ministri delle finanze dell'Eurozona, si sono riunitisi ieri lunedì 5 novembre a Bruxelles, due settimane dopo la decisione della “Commissione Europea” di respingere il bilancio della coalizione di governo italiana.
"Condividiamo la valutazione della Commissione Europea" e "speriamo che l'Italia [...] coopererà strettamente nella preparazione di un piano di bilancio riveduto", hanno convenuto mettendolo per iscritto i ministri delle finanze dell'UE, dopo il loro incontro.
Il progetto di bilancio italiano è giudicato deviante dalle regole della zona euro. La cosa più inquietante nella valutazione è che il previsto aumento della spesa pubblica italiana, rappresenta uno slittamento eccessivo del deficit strutturale, che non tiene conto dell'impatto della situazione economica. I ministri delle finanze confidano pertanto in un cambiamento nei piani di bilancio italiani e ribadiscono che tutti i paesi debbano seguire le stesse regole. Ciò è particolarmente auspicabileper l'Italia, in considerazione del fatto che la sua economia è la terza nella zona euro: “un indebolimento delle sue finanze pubbliche indebolirebbe tutti i paesi dell'unione monetaria”.
L'Italia ha tempo fino al 13 novembre per fornire un bilancio ‘riveduto’, altrimenti potrebbe essere sottoposta ad una procedura per disavanzi eccessivi, che porterebbe a sanzioni finanziarie. Alcuni ministri dell’eurogruppo, avvertono che sarebbero pronti, se necessario, a sostenere il principio delle sanzioni.
“La manovra non cambia” ha detto il ministro delle finanze italiano Giovanni Tria, promettendo, tuttavia, "un dialogo costruttivo con la Commissione". "Non c'è compromesso, nessun conflitto" con Bruxelles, ha dichiarato.
“Il nostro stato d'animo è quello del dialogo", ha insistito lunedì il commissario europeo per gli affari economici, Pierre Moscovici, "non siamo in una trattativa. Le regole sono le regole ", ha aggiunto.
La situazione economica e sociale in Italia è preoccupante, esiste un tasso di disoccupazione del 10,1%, che va ben oltre la media dell'area euro. L’Italia ha un enorme debito pubblico di 2.300 miliardi di euro (131% del suo PIL), pertanto, ha visto il rating del suo debito declassato da Moody's, mentre Standard & Poor's ha declassato il rating, da stabile a negativo. Il governo italiano ha “costruito” il suo bilancio 2019 su una previsione di crescita molto ottimistica dell'1,5%, quando il Fondo monetario internazionale (FMI) prevede solo l'1%. Se la crescita è più debole del previsto, il deficit potrebbe essere ancora più grande. "L’arresto del PIL è un dato congiunturale, riguarda l'intera area. Lo avevamo previsto e proprio per questo abbiamo fatto una manovra espansiva che mira a invertire questo trend" ha sostenuto la settimana scorsa da Nuova Delhi Giuseppe Conte, commentando i dati Istat sul Pil, rimasto fermo nel terzo trimestre 2018, con un tasso tendenziale di c rescita pari allo 0,8%.
Eurogruppo e Commissione, restano comunque scettici, a loro avviso i conti italiani non sono in linea riguardo a deficit e Pil, non credono sulle possibilità dell’Italia di contare su “conti in ordine” a partire dal 2020, dopo un 2019 per il quale dovrebbe essere concessa un'eccezione sul rientro da deficit e debito.
Luigi Palumbo
Fonte immagine: Il Sole 24 Ore