Chiesa e Società
Eucarestia si o Eucarestia no? Indissolubilità si o indissolubilità no? Vangelo XXVII Domenica
Vangelo della Domenica
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». [MORE]
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Breve pensiero spirituale
Si apre la XIV sessione ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia e il vangelo di questa domenica getta una luce nuova su tutta la questione. Nel grande dibattito attuale sul dono dell’Eucaristia ai divorziati risposati, mai vengono inserite due verità, che aiutano di certo a dare una soluzione partendo dal cuore di Dio e mai dal cuore dell’uomo che è un abisso nel quale si nasconde anche la falsa misericordia, la falsa pietà, la falsa compassione, il falso amore. Nessuna vitale questione che interpella la Chiesa potrà essere risolta se mettiamo fuori uso la verità di Dio sulla quale l’uomo è fondato. Poiché le verità sono molte, esse tutte vanno introdotte nel grande dibattito odierno che riguarda il matrimonio e l’Eucaristia: due sacramenti di grazia che fanno l’uomo secondo Dio.
Qual è la verità prima che si deve introdurre nel dibattito odierno? Essa è senz’altro la grande rivelazione di Dio annunziata dai grandi profeti: Isaia, Geremia, Ezechiele. Il Messia viene per creare l’uomo nuovo, l’uomo spirituale. C’è un desiderio: quello di portare l’uomo nel cuore della creazione alla sua origine. Quale uomo vuole fare la Chiesa? Vuole l’uomo dal cuore nuovo, e Cristo Gesù per questo ha effuso lo Spirito dalla Croce, oppure accontentare l’uomo vecchio lasciandolo nel suo stato?
Il peccato ha portato una frattura nell’uomo: l’uomo con l’uomo, l’uomo con Dio, l’uomo con la creazione. Ora se tutto lo poniamo esclusivamente come una legge da osservare, non facciamo altro che restare ancorati nell’Antico Testamento. L’indissolubilità del matrimonio e tante altre questioni sono molto più che leggi, sono la conseguenza a questo desiderio di Dio di creare l’uomo nuovo. Affermare che non si può vivere l’indissolubilità del matrimonio è dire che non è vera la redenzione di Cristo. Quando San Francesco D’Assisi andò dal Papa per farsi approvare la regola, questi gli disse: “questa regola non si può vivere”. Allora gli fu risposto che se non si poteva vivere quella regola non si poteva vivere neanche il Vangelo che la riproduceva interamente.
Altra domanda che la Chiesa si deve porre: Lo Spirito Santo può ancora fare l’uomo nuovo, oppure Egli ha smesso di lavorare attraverso la Chiesa? Può la Chiesa accontentarsi della mediocrità di un cristiano che giunge ad osservare alcuni comandamenti, mentre gli altri può trasgredirli con la stessa sua benedizione? Sono domande alle quali non si può non rispondere. La risposta può venire però dalla mente di Dio o dalla mente dell’uomo, dal cuore di Cristo o dal cuore dell’uomo, dalla vera divina misericordia oppure dalla falsa compassione dell’uomo. I risultati sono diametralmente opposti. Non è allora questione di rigorismo o di lassismo.
Ridurre la questione semplicemente ad Eucaristia sì, Eucaristia no, indissolubilità si, indissolubilità no, gay si o gay no fondandosi su lacunose e quanto mai contorte teorie che riducono il peccato a pura questione della coscienza e della mente dell’uomo, è per lo meno assai riduttivo. La questione va be oltre le visioni di alcuni, perché essa investe tutta la Chiesa in ogni suo membro.
Volendo dare un principio che possa interrogare ogni coscienza, la questione che ognuno dovrà risolvere è una sola: che valore ha per noi la Parola di Cristo Gesù, fatta giungere alla Chiesa mediante lo Spirito Santo? La Chiesa è insieme ministra e discepola della Parola ed è vera ministra se è vera discepola? Non è più questione di interpretazione dotta o volgare, di tradizionalisti o di lassisti, di ancorati al passato o aperti al futuro. È purissima questione di fede. Se la Parola ci chiede di farci tutti discepoli di essa, abbiamo un risultato. Se la Parola non è più Parola obbligante, allora abbiamo un altro risultato.
Ma se una Parola non è più obbligante, le altre Parole di Gesù quanto ci obbligano? La stessa Chiesa, i suoi ministri, le sue istituzioni, il suo sacerdozio, sono dalla Parola di Cristo o dalla Parola degli uomini? Messa in discussione una sola verità, tutte le altre vengono sconquassate. Chi ha la responsabilità nella Chiesa potrà prendere ogni decisione. È giusto però che tutti sappiamo che la questione va al di là, infinitamente al di là dell’Eucaristia, al di là dello stesso matrimonio. Ai fedeli va l’obbedienza ad ogni decisione. A loro la grave responsabilità di decidere dal cuore di Cristo, mai dal cuore di pietra dell’uomo. Nella Chiesa tutti siamo chiamati a fare luce. Tutti però siamo chiamati all’obbedienza. Tutti a pregare perché sia Lo Spirito ad illuminare ogni cuore, ogni mente. Lasciare solo chi deve decidere o tacere è peccato.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci in questo momento delicato.
Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it
Twitter: @CristofaroFranc