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Ettore Castagna torna a Catanzaro il prossimo 2 gennaio
Dopo quasi trent'anni dal suo ultimo concerto in citta', Ettore Castagna torna a Catanzaro il prossimo 2 gennaio
CATANZARO 31DIC. - Sono trascorsi quasi trent’anni dall’ultimo concerto di Ettore Castagna a Catanzaro, sua città natale. Musicista, etnomusicologo, scrittore e antropologo, in tutto questo tempo Castagna non se n’è certo rimasto con le mani in mano. Ha insegnato, scritto romanzi di successo, diretto festival musicali, scartabellato angoli di mondo in cerca di nuove parole e nuove sonorità. Tutto questo fino a qualche mese fa, quando ha tirato fuori dal cilindro Ἐρημὶα (Eremìa), un’opera musicale che ha letteralmente rapito pubblico e critica.
E saranno proprio i brani di Eremìa la spina dorsale del concerto a ingresso libero che Ettore Castagna terrà il prossimo 2 gennaio con inizio alle 21 al Supercinema di Catanzaro. Un evento inserito nell’ambito di “RaccontARTI”, il festival di arti e mestieri organizzato nel Capoluogo da Confartigianato con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e che è parte del ricco cartellone di appuntamenti del Natale catanzarese.
Un disco “mediterraneo”. Non c’è altro aggettivo per definire Eremìa e definire le undici canzoni che racchiude. Un aggettivo di senso assai ampio, perché richiama quella che gli studiosi, Braudel e Matvejević su tutti, ci raccontano come una vera e propria Nazione. Non un semplice luogo geografico: un mare, le sue coste, i suoi massicci montuosi, ma un vero e proprio luogo dell’anima, un coacervo di culture che si mescolano, conservando la propria identità ma dando vita, mescolandosi, a un’identità “altra”, omogenea e per molti versi inscindibile.
Tutto questo è provato dalla compresenza, nel lavoro in studio di Castagna, di un numero cospicuo di musicisti di diversa nazionalità e di un altrettanto cospicuo numero di strumenti delle diverse tradizioni musicali, che lo rendono estremamente ricco di sonorità e rappresentativo, appunto, della grande Nazione. Ma il tratto caratteristico forse più significativo è che i testi sono scritti dall’autore in arabo, in grecanico antico della Bovesìa – l’isola ellenofona nella provincia reggina – e in dialetto catanzarese, quasi che Castagna abbia voluto, dal suo luogo primigenio, abbracciare con lo sguardo tutto il mare di Ulisse.
Sul palco, per la versione live e altrettanto pregevole del disco, saranno in tre. Lo stesso Castagna e due nomi di uguale spessore artistico: Carmine Torchia e Peppe Costa. Non resta altro, dunque, che godersi la musica.