Cronaca

Estrazione petrolio: via libera per trivellazioni tra Vieste e Torre Guaceto. Allarme tra biologi

VIESTE, 18 Ottobre - Global Petroleum Limited ha finalmente ottenuto le autorizzazioni necessarie per setacciare il Mar Adriatico per la ricerca di pozzi petroliferi. La società australiana richiedeva da anni i permessi e il decreto di Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente li ha concessi. Area di ricerca concessa pari a 745 chilometri quadrati, una fascia da Vieste a Brindisi. Ma piovono immediate le critiche da parte degli ambientalisti, della comunità di biologi e anche Regione Puglia per i metodi che verrano utilizzati.

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Richiesta a Giugno 2014 e rilasciata il 14 Ottobre 2016, la VIA raccoglie quattro permessi di ricerca su aree limitrofe alla riserva naturale di Torre Guaceto. Criticate fortemente le modalità di ricerca "2D con air gun e 3D", ovvero un proiettile di aria che comprime acqua e fondale per cercare petrolio. Una procedura efficace per la ricerca, ma pericolosa per l'ecosistema marino. Enti e cittadini hanno già inoltrato diverse osservazioi al Ministero dell'Ambiente.

Parere contrario alla ricerca di petrolio e gas da parte delle istituzioni pugliesi e tante associazioni per il territorio, che temono che l'uso della air gun sia pericolosissimo per l'ecosistema e soprattutto per alcune specie di cetacei che sarebbero a rischio con l'uso di questo sistema. Fronte comune da parte di Regione Puglia, assieme alle Province di Bari, Brindisi ed i Comuni su tutta la costa adriatica pugliese, tra i quali Molfetta, Giovinazzo, Fasano, Monopoli, Polignano a Mare. Si associano anche il Comitato Bonifica Molfetta e il Coordinamento No Triv Terra di Bari, Federazione regionale dei Verdi e Associazione Biologi ambientalisti Puglia.

Secondo i biologi, il Mediterraneo è già un mare fortemente antropizzato e  "L'impiego di trivelle per l'esplorazione dei fondali comporterebbe perturbazioni degli ambienti marini e delle comunità che le abitano, con tempi di recupero molto lunghi". Ma la GPL rassicura: "Il progetto non interesserà aree protette da vincoli ambientali e archeologici. Le prospezioni sismiche verranno effettuate a notevole distanza dalla costa". La VIA, poi, sottolinea: "Non vi sono impatti su habitat terrestri, considerato che le azioni si svolgeranno in mare a notevole distanza dalla costa". Le indagini, dunque, possono avere inizio.

Leonardo Cristiano

immagine da: http://www.anticaaia.it/