Espulso per ragioni di sicurezza un tunisino collegato ad Anis Amri, attentatore di Berlino
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ROMA, 14 GENNAIO - Con provvedimento firmato dal neo ministro dell'Interno Marco Minniti per motivi di sicurezza dello Stato, è stato espulso dal Cie di Torino Chebli Sami, un tunisino di 32 anni che, a seguito di una serie di indagini svolte anche a livello internazionale dai servizi di sicurezza e di prevenzione, è stato confermato fosse in contatto con un estremista suo connazionale, membro dell'Isis, che è a sua volta entrato in collegamento con l'attentatore di Berlino Anis Amri. [MORE]
Chebli Sami è stato fermato dai carabinieri di Falconara, in Provincia di Ancona, l'ultima volta poco prima di Natale, perché circolava per le strade in possesso di un machete con cui aveva minacciato per futili motivi un romeno. Rintracciato presso Falconara Marittima lo scorso 24 dicembre, mentre vagava senza fissa dimora, è stato trasferito presso il Cie di Torino ed è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Malpensa con volo diretto a Tunisi.
L'uomo era conosciuto anche per altri episodi di violenza sul territorio: a novembre aveva minacciato il gestore di un kebab dove aveva lavorato per un periodo per farsi consegnare del denaro che, a suo dire, gli spettava. Secondo fonti ufficiali Chebli Sami è da considerarsi un “esaltato”, è un elemento radicalizzato, ma non “organico”.
Il tunisino secondo fonti ufficiali del Viminale “era già segnalato per la sua significativa propensione alla violenza e denunciato all'autorità giudiziaria nel marzo 2015 per i reati di rapina e lesioni personali aggravate. Dall'analisi della sua pagina Facebook sono poi emersi contenuti di natura palesemente jihadista, accompagnati da proclami e da immagini inneggianti allo Stato Islamico”.
Quella di oggi è la terza espulsione del 2017. Salgono a 135 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi dal Paese con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015 ad oggi.
Fonte immagine itstime
Claudia Cavaliere