Cronaca

Esplosione sito nucleare in Francia, ritornano paura e polemiche

ROMA, 12 SETTEMBRE 2011 –Se da un lato il Dipartimento della Protezione civile, in contatto con l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con i vigili del fuoco, hanno proceduto a monitorare e a tenere alta l’attenzione sugli eventuali rischi per l’Italia, a seguito dell’esplosione avvenuta nel sito nucleare di Marcoule in Francia, la vicenda ha di nuovo sollevato il problema del rischio connesso al nucleare presso l’opinione pubblica. [MORE]

 


Purtroppo, davanti a tali incidenti, viene spontaneo pensare che serve a ben poco la vittoria del “Sì” al referendum del 12-13 giugno 2011, che ha consentito l’ abrogazione della norma per la "realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare", se poi a pochi km di distanza dai nostri confini ci sono Nazioni che hanno in attivo delle centrali nuclari.

 

Nello specifico, sono ben 148 i reattori nucleari in Europa, attivi in 16 Paesi, mentre sono otto quelli in costruzione (2 in Bulgaria, Romania e Slovacchia, 1 in Finlandia e in Francia).


Secondo il Rapporto della Nuclear energy agency (Nea) al 2010, tutte le centrali in attività sono di seconda generazione ( attive fino al 2065), ma sono in partenza due centrali di terza generazione: una in Finlandia (Olkiuoto) e una in Francia (Flamanville).


In riferimento alla geografia mondiale dell'energia atomica, l’Europa occupa circa un terzo del totale, con i suoi 442 reattori nel mondo per produzione mondiale complessiva è pari a 375.000 GW(e).
Dal punto di vista delle Nazioni, funzione primeggiano gli Stati Uniti (104), seconda la Francia (58). Restando in Europa, seguono Regno Unito (19), Germania (17), Svezia (10), Spagna (9), Belgio (7).

 

L’incidente accaduto in Francia ha risvegliato tutte le paure e le polemiche che accompagnano il nucleare.
 

Rosy Merola