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Esplosione a Tianjin in Cina: paura chimica, scatta l'evacuazione. Il bilancio dei morti sale a 85

TIANJIN, 15 AGOSTO 2015 - Continua l'incubo nella città portuale di Tianjin, a due giorni dall'esplosione della fabbrica di carburanti che ha causato la morte di 85 persone. Le autorità cinesi hanno ordinato l'immediata evacuazione degli abitanti che vivono in prossimità del grande deposito di carburanti perché le fiamme originate dall'esplosione hanno rilasciato nell'atmosfera, tra le altre sostanze chimiche, il cianuro di sodio, agente altamente tossico e facilmente incendiabile a contatto con l'acqua. Lo ha reso noto l'agenzia ufficiale Xinhua. La presenza di questa e di altre sostanze chimiche velenose nel magazzino nel quale si è verificata l' esplosione era stata denunciata da Greenpeace Asia e da alcuni mezzi d' informazione. [MORE]

Intanto, nella zona continuano i roghi e sono state avvertite anche alcune esplosioni e le fiamme, invece di affievolirsi si sono intensificate nel corso della notte di ieri. La polizia e reparti dell'esercito controllano l' accesso alla zona dell'esplosione ed elicotteri la sorvolano in continuazione. Si teme inoltre che il bilancio delle vittime possa aumentare nelle prossime ore, dato che centinaia di persone sono ancora ricoverate negli ospedali della città. Il bilancio delle vittime è salito a 85 morti, mentre i feriti in ospedale sono 721, dei quali 25 in condizioni critiche. Le esplosioni hanno danneggiato 17mila famiglie, 1.700 imprese e 675 centri commerciali. I 6.300 senzatetto sono stati ricoverati in 12 scuole e 3 edifici. Proprio mentre i funzionari stavano comunicando questi dati, i familiari dei vigili del fuoco dispersi dopo le esplosioni e l'incendio hanno interrotto una conferenza stampa delle autorità, chiedendo notizie dei propri cari.

Tiziano Rugi

Foto: Ansa.it