Politica

Esodati, non per tutti una deroga alla nuova disciplina pensionistica

ROMA, 19 GIUNGO 2012. – Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, ha riferito oggi al Senato sul delicato tema dei c.d. esodati, cioè di coloro che ormai privi di lavoro perché prossimi al pensionamento corrono il rischio di trovarsi senza alcuna copertura reddituale per effetto della riforma previdenziale avutasi con Decreto legge 201/2011 convertito nella legge 214/2011.[MORE]


Nel corso del suo intervento articolatosi in tre diversi punti (Ricostruzione- Ricognizione dei numeri – Proposta di soluzioni), dopo aver precisato le finalità perseguite dal Decreto Salva Italia di stabilizzazione finanziaria, il Ministro Fornero ha quindi difeso la previsione di un accantonamento corretto delle risorse secondo le necessità di un contingente stimato in 65.000 unità, tutte destinati al pensionamento secondo le norme previdenti previgenti.


Solo successivamente, secondo il Ministro, dallo studio congiunto del Ministero con INPS ed RGS, sono emersi dati differenti, rispetto ai quali tuttavia, "la non imminenza del problema (relativo a pensionamenti a partire dal 2014) e l'assenza di risorse finanziarie immediatamente reperibili", ha indotto a differire la questione al 30 giugno 2012, termine stabilito per l’emanazione del decreto interministeriale previsto per l’adozione di un provvedimento ragionato.


La pubblicazione della tabella INPS secondo cui gli esodati sarebbero ben 400.000 ha quindi impropriamente alimentato la polemica dei giorni scorsi, ha detto il Ministro, "respingo, con forza, ogni insinuazione che io abbia fornito informazioni non vere relativamente al numero di lavoratori interessati o che io abbia inteso sottrarre dati alla pubblica conoscenza e discussione".


Pur ammettendo la difficoltà di censire con maggiore precisione il numero di lavoratori interessati, il Ministro Fornero ha quindi concluso il suo intervento affermando che "le soluzioni dovranno si tenere conto delle diverse platee (collocandi in mobilità, lavoratori individuali) e delle loro rispettive peculiarità, ma non necessariamente consistere per tutti in una deroga alla nuova disciplina pensionistica".
 

SAVERIO CARISTO