Politica
Esclusione Roberto Rizza (UDC): l'ennesimo "scandalo" di queste elezioni?
Catanzaro 5 giugno 2012 - Obbrobrioso quello che continua ad accadere a Catanzaro, città imbarbarita da politicanti senza scrupolo che impongono il loro metodo pervasivo per condizionare il vivere comune. E mentre si è in attesa di capire quali saranno le conclusioni della Magistratura in merito ai fatti assai equivoci accaduti prima e durante le elezioni, dentro e fuori dai seggi, un’appendice inaspettata e altrettanto equivoca si aggiunge all’anomala situazione politica del capoluogo di regione.
Apprendiamo infatti che la Commissione Elettorale avrebbe tolto il seggio spettante all’UDC, nella figura del giovane e brillante Roberto Rizza, persona capace e onesta e perciò sicuro elemento di disturbo in un momento storico cittadino nel quale la politica politicante sembra voler dettare la propria legge e non gradisce ostacoli. [MORE]
Se le notizie trapelate troveranno conferma, ossia se il seggio dell’UDC sarà effettivamente cancellato, non temiamo di affermare che la città sarà stata ancora una volta violentata e umiliata nella sua libera espressione democratica. Infatti, se democraticamente il consenso popolare “pulito” ha scelto di assegnare a Rizza un posto in Consiglio Comunale, riteniamo che questo non possa essergli sottratto attraverso interpretazioni “bizzarre”, che non trovano rispondenza nel manuale della legge elettorale.
Bizzarre perché cercano conforto in circolari ministeriali di cui non si conoscono gli estremi mentre si ignorano diversi precedenti, avvalorati da altrettante sentenze, che ci inducono ad affermare come la Commissione Elettorale di Catanzaro abbia agito erroneamente.
Al di là degli esempi e dei tecnicismi illustrati nel manuale della legge elettorale – che contraddicono l’interpretazione fatta a Catanzaro in questa fattispecie – già la logica più elementare denuncia la cattiva interpretazione della Commissione.
C’è qualcosa di inspiegabile. Ci risulta difficile capire come i componenti della Commissione abbiano potuto partorire un simile mostro interpretativo! D’altro canto è rimasto a tutti incomprensibile come mai, a fronte di irregolarità diffuse, acclarate e denunciate nella famigerata sez. 85, la Commissione si sia limitata semplicemente a prenderne atto. E i principi basilari di legalità che fine hanno fatto? E’ tutto indecifrabile!
Riteniamo pertanto che la proclamazione del consiglio comunale debba essere congelata alla luce di quello che appare l’ennesima anomala situazione politico-elettorale catanzarese. Nel frattempo chiederemo che sia investito del grave problema il Ministero della Giustizia affinché si faccia luce.
In un paese civile, democratico e libero, l’uso degli “strumenti del potere” deve rispondere a criteri di legalità senza indurre nessuno a ritenere di vivere in un’enclave organizzata a proprio uso e consumo, attraverso utilizzi capricciosi e arbitrari della democrazia.
Movimento Civico “Catanzaronelcuore”