Estero
Erdogan: "PKK e ISIS vanno trattati allo stesso modo"
ISTANBUL, 5 OTTOBRE 2014 – Il primo ministro turco Erdogan ha dichiarato che non vi è sostanziale distinzione tra il PKK e l'ISIS: sarebbe errato considerarli in maniera differente. C'è necessità di fronteggiarli entrambi allo stesso modo. Erdogan ha inoltre aggiunto che il PKK sta tentando di sfruttare le tensioni ai confini, situazione che si sta riscaldando con la fuga dei curdi siriani in territorio turco, dovuta all'avanzata dei jihadisti.
In totale sono 160,000 i rifugiati in Turchia, stando a quanto afferma il governo centrale di Ankara, da quando sono state aperte le frontiere, lo scorso 19 settembre. L'ISIS, che controlla un'ampia area dell'Iraq e della Siria prossima alla Turchia, sta lanciando un'offensiva feroce proprio nei pressi dei confini turchi. E il PKK, ritenuto illegale sia dalla Turchia che dagli Stati Uniti e Unione Europea, stava procedendo verso una “soluzione definitiva” per porre fine a un conflitto con il governo di Ankara che va avanti da decadi, e ha causato più di 40,000 vittime.
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"Da parte nostra, il processo non è stato interrotto. Coloro che tenteranno di danneggiare o ostacolare gli avvicinamenti diplomatici la pagheranno caramente. L'Anatolia dell'est non ha lo stesso valore di Kobane, per voi [PKK]? Non siete voi che rapite i vostri cittadini?", ha continuato Erdogan. "A causa di queste persone non è stato possibile terminare i lavori di un aeroporto nella regione sud-orientale di Hakkari. All'arrivo di un appaltatore, sono state subite minacce. Essi stanno difendendo Kobane, ma perché non difendono tutto l'est?"
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto