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NEW YORK, 23 SETTEMBRE 2011- Ieri, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato all’Assemblea Generale dell’Onu sostenendo che, per raggiungere la pace in Medio Oriente, è necessario fare pressioni sullo stato di Israele. [MORE]
Erdogan, infatti, ritiene che lo stato ebraico, anziché favorire i negoziati, costruisca ogni giorno nuovi ostacoli che impediscono il raggiungimento di un accordo. Questo comportamento risulterebbe evidente dai fatti, e in particolare dall’atteggiamento che Israele ha nei confronti delle Nazioni Unite.
A sostegno della sua tesi, Erdogan utilizza i numeri: Israele non avrebbe rispettato ben 89 risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, e avrebbe ignorato centinaia di risoluzioni della stessa Assemblea Generale.
La Turchia non è nuova alle schermaglie con Israele. Solo poche settimane fa l’ambasciatore israeliano in Turchia era stato cacciato dal paese, e, pochi giorni dopo, erano stati interrotti tutti i rapporti diplomatici, economici e militari con il vicino stato ebraico. Erdogan aveva già annunciato che le misure prese erano solo le prime di molte altre che sarebbero venute in seguito.
Claudia Candelmo