Equitalia: si parte dai maxi-evasori e stop alle cartelle pazze
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 12 LUGLIO 2014 - Si avvia l'addio alle cartelle pazze: il Governo Renzi sta riformando Equitalia in modo da evitare lo stringente spettro del Fisco conosciuto negli scorsi anni. L'obiettivo sarà quello di stanare i cosiddetti "maxi-evasori", cioè coloro che, a fronte di larghissime spese, non dichiarano nulla.
Ben diverso, invece, sarà il trattamento per chi ha un reddito inferiore a 2000 Euro: per questa soglia, non ci saranno più vessanti cartelle, ma ci saranno comunque degli inviti a risolvere quanto prima la questione con il Fisco, alla ricerca di un piano di ammortamento di comune accordo per risolvere la gran parte delle controversie.[MORE]
D'altra parte, l'ondata di suicidi causata dalla crisi economica e dalle vessazioni da parte degli imprenditori ha fatto sì che gli strumenti di Equitalia perdessero di intensità: il legislatore ha così provveduto a evitare i pignoramenti immediati delle prime abitazioni di proprietà e le rateizzazioni inferiori a dieci anni (che impedivano di fatto i pagamenti, aumentando gli interessi di mora).
Anche la proprietà di Equitalia viene messa in discussione: da una parte c'è l'Agenzia delle Entrate, dall'altra l'Inps. Questo crea spesso e volentieri delle doppie pratiche parallele, per cui il cittadino si trova con la posizione chiarita da un lato e la richiesta di riscossione di un pagamento non dovuto dall'altro.
Secondo Renzi, la nuova Equitalia dovrebbe essere completamente autonoma dai due enti, uscendo così dalla logica del "profitto a tutti i costi", che negli anni ha causato non pochi problemi. Il nuovo servizio porterebbe (nelle attese) una maggiore trasparenza e un rapporto migliore con le piccole realtà locali, spesso in conflitto con la stessa Equitalia per la gestione dei contributi.
La proposta al momento è solo al vaglio: il Movimento Cinque Stelle ha in serbo una contro-proposta, con cui si chiedeva l'istituzione di un unico ente per risolvere questo tipo di problematiche, come avviene negli altri Paesi europei.
Fonte: Repubblica.it
Annarita Faggioni