Cronaca
Epilogo dell'incontro alla Regione accaduto oggi Calabria sul caso Phonemedia
Catanzaro, 10 Maggio 2011 - Dopo le ostinate sollecitazioni da parte dei lavoratori del gruppo Phonemedia nei confronti delle istituzioni locali, a causa della sospensione dei pagamenti della cassa integrazione, oggi si è tenuto un incontro nella sede della Regione Calabria di via Lucrezia della Valle, nel quale, alla presenza della dirigenza dell’Inps Regionale e della dirigenza del dipartimento “Lavoro Formazione e Politiche Sociali”, si è discusso delle problematiche relative ai pagamenti dei sussidi ai circa 2000 lavoratori in cassa integrazione in deroga.[MORE]
I lavoratori, invitati a partecipare all’incontro con una delegazione, hanno dovuto fare man forte per riuscire fattivamente a prendervi parte. Presenti in loco dalle 9.00 del mattino, sono riusciti a prendere parte all’incontro solo intorno alle 12.30. Nel frattempo, per far sì che questo avvenisse, si sono messe in atto spontaneamente varie forme di protesta, quali il blocco stradale di via Lucrezia della valle e pressioni di vario genere e tipo.
Per oltre due ore i vertici istituzionali si sono chiusi nelle loro stanze cercando di adoperarsi verso la risoluzione del problema. Solo dopo questa lunga ed estenuante attesa di oltre due ore finalmente i lavoratori sono stati ricevuti. I quali, dopo sfoghi di esasperazione e svariate tensioni, sono stati informati dell’operato odierno e dei prossimi impegni. Il tutto riportato su un documento scritto, richiesto dai lavoratori, e siglato da tutte le parti presenti in causa.
Sul documento il direttore dell’Inps Regionale s’impegna ad inviare gli elenchi dei lavoratori al curatore fallimentare, avv. Francesco Dimundo, entro oggi, il quale, contattato telefonicamente ha dichiarato che nella giornata di giovedì p.v. si recherà presso il Ministero del Lavoro per consegnarli ufficialmente congiuntamente all’istanza di concessione.
Lo stesso curatore fallimentare, avv. Dimundo, così come la Regione Calabria e la sede Inps regionale, hanno fatto presente, nell’incontro di stamane così come sul documento rilasciato ai lavoratori, che s’impegneranno affinché nel minor tempo possibile il Ministero del Lavoro autorizzi il pagamento anticipato delle spettanze.
Nonostante abbiamo avuto modo di riscontrare, seppur dopo un blocco stradale e svariati sfoghi di rabbia ed esasperazione individuali e collettivi, che le parti in causa presenti stamattina alla regione Calabria abbiano messo in gioco il loro impegno e la loro disponibilità affinché il percorso che porterà all’effettivo pagamento delle spettanze sia eseguito nel ‘minor tempo possibile’, ad oggi ci troviamo ancora sena soldi e senza date. Solo qualche flebile speranza in più dovuta agli impegni presi da queste persone, a voce e su carta. Ma la speranza non paga l’affitto, non paga i debiti.
Nel frattempo, mentre alla Regione Calabria eravamo ancora in attesa di essere ricevuti dai dirigenti istituzionali, siamo stati informati che una strana coincidenza si stava verificando presso la nostra azienda di viale Magna Graecia. Alcune persone, più o meno note, attrezzate di macchine e furgoni, si stavano impossessando dei materiali contenuti all’interno dell’azienda. Allertato subito il custode giudiziario sostituto, l’avv. Manes, veniamo informati che l’operazione in corso era corredata di autorizzazione.
Increduli di quanto stesse accadendo, ed inconsapevoli delle questioni burocratiche ed amministrative che vengono poste nei casi di aziende poste sotto sequestro (qual è la nostra), ci chiediamo come sia possibile che qualcuno, anche se titolato, disponga dei beni dell’azienda decidendo di metterli all’asta e dunque venderli, mentre 2000 famiglie sono costrette a subire la fame e mettere in scena le più disperate forme di protesta per difendere un diritto loro concesso (il sostegno al reddito). Ribadiamo che noi lavoratori da quell’azienda avanziamo ancora quattro mensilità e il tfr, che questo mese le spettanze di cig in deroga non ci sono state versate e che nel mese precedente ne abbiamo ricevuto solo metà, e quando riceveremo le prossime non è dato saperlo. Vorremo concretamente sapere in quali tasche andrà a finire il ricavato di quelle vendite.
Di certo non nelle nostre!
Preso atto dell’impegno dei dirigenti delle istituzioni locali, che però purtroppo ancora ad oggi e né a breve si trasformerà in denaro, e preso atto dell’ennesima beffa nel vedere la nostra ex-azienda che viene svuotata con autorizzazione, ma non a nostro vantaggio, la lunga giornata termina. Ma di certo non termina qui la nostra lotta!
PHONEMEDIA CZ IN LOTTA