Salute
Epatite C, con pandemia lontano obiettivo eradicazione 2030
Epatite C, con pandemia lontano obiettivo eradicazione 2030. Simit e Aisf, flessione trattamenti lo mette in discussione
ROMA, 23 LUG - Il 28 luglio è la giornata mondiale delle epatiti. Un appuntamento reso più importante "dalla trascuratezza che ha colpito queste patologie: pesa infatti l'attenzione riservata alla pandemia". Lo evidenziano la Simit, Società di Malattie Infettive e Tropicali, e l'Aisf, Associazione per lo Studio del Fegato, secondo cui dopo la pandemia l'Italia non è più in linea con l'obiettivo Oms di eliminare l'Epatite C entro il 2030.
"L'esame delle notifiche pervenute al Sistema Epidemiologico Integrato delle Epatiti Virali Acute - spiegano in una nota Simit e Aisf - nel 2020 mostra che il numero di casi notificati di epatite virale è in netta flessione a partire da marzo 2020 rispetto agli anni precedenti. Probabilmente le misure di contenimento hanno contribuito a diminuire anche il rischio di contrarre altre malattie infettive, tra cui l'epatite, sebbene sia indubbio anche che l'interesse sulla pandemia possa aver ridotto l'attenzione su altre patologie.
Bisogna non perdere l'attenzione sulle epatiti, per le quali esistono forme di prevenzione e trattamento molto efficaci". "I primi dati - osserva Massimo Galli, Past President Simit e referente per le epatiti - segnalano una flessione per quanto riguarda l'incidenza delle epatiti virali che, se confermata, rappresenterebbe un'importante lezione della quale tener conto. Tra gli aspetti negativi della pandemia, è verosimile pero' che una flessione delle vaccinazioni anti HBV possa essere avvenuta e si renda necessario recuperare.
È invece clamorosamente evidente la flessione dei trattamenti dell'epatite C, che mette in discussione la possibilità di conseguire l'obiettivo dell'eliminazione della malattia fissato dall'Oms per il 2030.Questo fenomeno, accentuato dalla pandemia, viene però da più lontano, come conseguenza del ritardo degli interventi per l'emersione del sommerso.
Ora è cruciale che si lavori in questa direzione". "A febbraio 2020 - evidenzia Massimo Andreoni, Direttore scientifico della Simit -il governo ha stanziato 71,5 milioni per gli screening tra i nati 1969-1989, oltreché tra tossicodipendenti e detenuti. Alcune regioni si sono già attrezzate, altre stanno affinando i modelli. L'epatite C è ancora altamente endemica in Italia, con centinaia di migliaia di persone che devono essere diagnosticate".