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Enzo Iacchetti accusa: "Mio figlio Martino discriminato ad Area Sanremo per il cognome che porta"
SANREMO 18 FEB. 2012 - “Mio figlio Martino è stato discriminato ad Area Sanremo per il cognome che porta”: questa la denuncia del popolare comico sessantenne di “ Striscia la Notizia” Enzo Iacchetti, il cui erede Martino non è stato inserito tra i due, ma in origine e per contratto dovevano essere tre, vincitori del concorso organizzato del Comune di Sanremo, per mezzo di Sanremo Promotion, che hanno potuto calcare, all’interno della rassegna Giovani del Festival della Canzone Italiana, il mitico palcoscenico del Teatro Ariston.
Il concorso Giovani, conclusosi ieri, è stato vinto da Alessandro Casillo che proviene dall’altro concorso che sforna giovani da mandare al Festival e cioè da Sanremo Social. Casillo, per la precisione, ha vinto l’ultima edizione di questo concorso.
L’uomo piemontese di spettacolo non ci sta e denuncia una certa opacità nei criteri di scelta dei vincitori di questi due concorsi preparatori confessando che Martino Iacchetti , cioè suo figlio, è da due anni che arriva tra i finalisti del concorso, ma, poi, “ viene regolarmente scartato non perché ha una brutta canzone o perché canta male ma solamente perché viene giudicato non idoneo, cosa che vuol dire tutto e niente, dal Direttore artistico del Festival Gianmarco Mazzi”. Iacchetti senior osserva, inoltre, il fatto che, quest’anno, tra i due prescelti a Sanremo Social c’era, tra l’altro, il secondo classificato al reality “ Io Canto”: una persona dunque conosciuta e già con una casa discografica alle spalle.
“ Posso anche essere contento che mio figlio non sia stato selezionato per il Festival perché così nessuno può dire che è un raccomandato, osserva infine l’uomo di spettacolo di Mediaset, ma certamente mi dispiace che non possano andare avanti i veri sconosciuti con talento, come dovrebbe essere, invece dei soliti noti”. Enzo Iacchetti, comunque, mette il dito in una piaga pluriennale di cui tutti gli appassionati del Festival di Sanremo parlano, e cioè il nepotismo che vige in Rai e l’arbitrio assoluto di cui sono protagoniste al Festival le maggiori Case discografiche.
D’altronde pure il Sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato ed il presidente di Sanremo Promotion Giuffra si sono lamentati del fatto, che mentre per contratto la Rai doveva promuovere al Festival tre giovani provenienti da Area Sanremo, in realtà ne sono stati licenziati solamente due. Lo stesso giochetto a Sanremo Social: invece di sei ammessi all’Ariston è stata prescelta una misera coppia. Facile pensare che i mancanti siano stati, invece, imposti dalle Case discografiche dopo, probabilmente, i soliti accordi sottobanco con l’onnipotente Rai. Iacchetti, come si ricorderà, domenica scorsa durante il programma
“ L’Arena” in onda, manco a dirlo, su Rai Uno fu duramente criticato per le sue lamentele non solo da Gianmarco Mazzi, che lo vorrebbe addirittura querelare, ma pure da Pupo ed altri artisti stabilmente scritturati dall’azienda radiotelevisiva pubblica. Il solo Paolo Limiti, vero e proprio galantuomo della Televisione, lo ha difeso. Il sospetto è che certi dirigenti aziendalisti al massimo gli vogliano far espiare il suo attaccamento alla concorrenza e cioè a Mediaset. [MORE]
Sergio Bagnoli