Eni, il 28 sciopero generale a Gela. Presente Susanna Camusso

Michela Franzone
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Eni, il 28 sciopero generale a Gela. Presente Susanna Camusso
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 GELA, 24 LUGLIO 2014 – Sarà sciopero generale lunedì prossimo a Gela. La manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, è contro la chiusura dello stabilimento dell’Eni e per chiedere interventi di sviluppo nella zona. Il raduno sarà alle 9.30 davanti al museo archeologico di Gela.

Allo sciopero prenderanno parte i leader dei sindacati. Vi saranno la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, e il segretario generale nazionale della Uiltec Uil, Mario Pirani, che terranno dei comizi. Prenderanno anche parte all’evento i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia, Michele Pagliaro e Claudio Barone.

Sono stati invitati, tramite una lettera inviata dai sindacati, tutti i sindaci della Provincia e i cittadini. Nella missiva si legge: “Questo per dare un segno tangibile della richiesta al governo nazionale di guardare con maggiore attenzione alle problematiche occupazionali del comprensorio e per esprimere l'esigenza di un rilancio produttivo delle nostre realtà".[MORE]

Lo sciopero è stato organizzato perché “dalla chiusura o dal ridimensionamento della raffineria – spiegano i sindacati - deriverebbe la perdita non solo dei posti di lavoro del diretto e dell'indotto, ma anche l'impoverimento della città di Gela, con conseguenze nefaste per tutti: commercianti, artigiani, professionisti".

Anche don Luigi Petralia, direttore spirituale di Crocetta, ha preso a cuore questa causa. Ha infatti inviato un appello alla segreteria generale della Cgil, in cui si legge: ““Il diretto non lo licenziano, ma lo trasferiscono! – si legge nella missiva – E dove? Magari in Africa, in Mozambico! Riguardo all’indotto: avrebbe un lavoro momentaneo che a lungo termine si perderebbe. Forse che Renzi i voti li riceverà dall’Africa?”. Il parroco dunque invita il sindacato ad impegnarsi per salvaguardare il posto di lavoro dei 3500 dipendenti.

Michela Franzone

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Scritto da Michela Franzone

Giornalista di InfoOggi

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