Politica
Emergenza Carceri, Napolitano alle Camere: «drammatica questione che va affrontata in tempi stretti»
ROMA, 8 OTTOBRE 2013 - Il Presidente Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio alle Camere del Parlamento sulla drammatica situazione di degrado in cui versano le carceri italiane. In uno dei passaggi più importanti del comunicato il Capo dello Stato sottolinea come «l’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti».[MORE]
Uno stato di emergenza che, come osserva lucidamente Napolitano, rispecchia un «malfunzionamento cronico» che ha portato ad una questione divenuta oramai drammatica: «Vi pongo con la massima determinazione e concretezza una questione scottante – si legge nelle prime battute del documento –. Parlo della drammatica questione carceraria che va affrontata in tempi stretti».
L’intollerabile situazione delle carceri italiane impongono «l’inderogabile necessità di porre fine ad uno stato di cose che ci rende corresponsabili – scrive Napolitano – delle violazioni contestate all’Italia dalla Corte di Strasburgo. Esse si configurano come un’inammissibile allontanamento dai principi e dall’ordinamento su cui si basa l’integrazione europea». Per tale ragione continua nella sua esortazione il Presidente della Repubblica «la stringente necessità di cambiare la condizione delle carceri è un imperativo giuridico, politico e morale. Le istituzioni non devono scivolare nell’indifferenza convivendo con una realtà di degrado civile e sofferenza umana».
D’altronde proprio la Corte Europea impone al Paese dei tempi massimi. Come si legge, infatti a conclusione del messaggio del presidente Napolitano, «l’Italia ha un anno per conformarsi alla richiesta che arriva dalla Corte Europea. Il termine annuale decorre da quanto il 28 maggio 2013 è stata respinta l’istanza presentata dall’Italia al fine di ottenere il riesame della sentenza: pertanto il termine scade il 20 maggio 2014».
L’odierno messaggio fa seguito alle parole che lo stesso Capo dello Stato aveva pronunciato giorni addietro durante la visita al carcere di Poggioreale, quando in pieno spirito propositivo aveva invitato il Parlamento a prendere in seria considerazione delle possibili soluzioni: «nel dare una risposta soddisfacente all’affollamento delle carceri pongo al Parlamento l’interrogativo se esso non ritenga opportuna la necessità di un provvedimento di clemenza, di indulto e di amnistia».
(Immagine da qn.quotidiano.net)
Giovanni Maria Elia