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Elezioni USA, verso la chiusura dei seggi. Obama fiducioso, ma sarà battaglia all'ultimo voto
USA, 7 novembre 2012 - A mezzanotte passata, ora italiana, la maggior parte dei seggi delle elezioni presidenziali USA è ancora aperta.Tuttavia, qualche seggio si sta chiudendo e i primi dati hanno spinto Obama al sorriso. In alcuni seggi del New Hampshire la vittoria su Romney è stata netta. Tuttavia, poco dopo il sorriso del presidente uscente è già un po' scemato. Infatti, i dati del Kentucky sono risultati favorevoli all'avversario.
In realtà è un po’ presto per cantar già vittoria sia da una parte che dall'altra. Queste poche migliaia di voti sono davvero una goccia nell’oceano dei milioni di preferenze da conteggiare da qui sino all’alba italiana.
Sono ben altri gli elementi che hanno spinto poco fa Obama a definirsi discretamente ottimista riguardo alla sua vittoria. Innanzitutto, l’affluenza alle urne pare sia stata alta, e questa era una condizione ritenuta favorevole al presidente uscente da più parti .
Ma soprattutto, sono i sondaggi a fare la differenza. Gli ultimi sondaggi davano Obama in vantaggio negli stati chiave prima che si iniziasse a votare. I rilievi effettuati durante le votazioni, i cosiddetti exit poll, stanno evidenziando in questi minuti che Obama dovrebbe alla fine prevalere con 191 grandi elettori contro i 190 di Romney. [MORE]
Si tratta comunque pur sempre di sondaggi. Per le certezze occorrerà decisamente più tempo. Innanzitutto, c’è da tener conto dei diversi fusi orari in cui è suddivisa la nazione americana. Poi ci sarà un dato che riguarderà le preferenze espresse dagli elettori. Si tratterà di un dato fondamentale, che in pratica assicurerà la vittoria al più votato. Ma ancora non sarà finita. Infatti, ad eleggere in concxreto il Presidente sono i cosiddetti Grandi Elettori, che emetteranno il loro verdetto soltanto il 17 dicembre sulla base ovviamente dei risultati delle urne.
Tra qualche ora sapremo quindi chi dovrebbe essere il presidente Usa per i prossimi anni, ma per eliminare il condizionale ci vorrà ancora un po’ di tempo.
Raffaele BASILE
Foto tratta da Repubblica.it