Politica

Elezioni Sicilia, Renzi: "Se perdo non mi dimetto"

ROMA, 3 SETTEMBRE – Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, ha parlato in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa dell’attuale situazione politica in Sicilia, alle porte della tornata elettorale che deciderà il nuovo presidente della Regione.[MORE]

“Nessuno può sapere come andrà a finire” ha dichiarato l’ex primo ministro, “può succedere tutto”. Renzi ha inoltre annunciato che intende “restarne fuori”, evitando qualsiasi possibile personalizzazione: “mi hanno accusato di personalizzare il referendum, figuriamoci se lo faccio con le elezioni siciliane” ha infatti dichiarato.

Quanto alla scelta di Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, questa per il segretario risponde alle richieste di “un candidato civico, una coalizione larga”. Nonostante ciò, tuttavia, non pochi sono i malumori interni al centrosinistra siciliano per la candidatura di Micari, appoggiato dalle stesse liste che sostengono il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Renzi ha poi concluso sottolineando che “chiunque vinca starà per una settimana sui giornali, avrà uno 0,3% in più nei sondaggi e poi si ricomincerà tutto daccapo”, e ricordando infine come il PD sia una “forza tranquilla, rappresentativa del buonsenso ed unica alternativa al populismo grillino e all’estremismo di Salvini”.
A contendersi la presidenza della Regione Sicilia, oltre Micari, saranno Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle e Nello Musumeci, ex missino, frontman di una vasta coalizione di centrodestra che va da Fratelli d’Italia a forze centriste.

Favorito per la vittoria, al momento, sembra essere l’uomo dei pentastellati: il Movimento ha investito pesantemente sulla tornata elettorale siciliana, inviando i suoi due uomini più rappresentativi (Di Maio e Di Battista) in una lunga campagna su tutto il territorio. Anche la candidatura di Musumeci dovrebbe essere competitiva. Più indietro invece il centrosinistra, che paga dazio per l’ultimo quinquennio di amministrazione a guida Crocetta, aspramente criticata e ritenuta deludente.

Le urne saranno aperte il 5 novembre prossimo.

Paolo Fernandes

Foto: ilsole24ore.com