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Elezioni, Renzi ammette: "Vittoria netta M5S, voto non di protesta ma di cambiamento"
ROMA – All’indomani dei risultati dei ballottaggi, che hanno visto il trionfo del M5s a Roma e a Torino, e in altri capoluoghi minori, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ammette la sconfitta, ma rifiuta di parlare di voto di protesta. «E’ stata una vittoria netta del M5s – ha asserito - Ed è stato un voto non di protesta, ma di cambiamento. Non minimizzo né sdrammatizzo, ma il segnale c’è». «E’ normale – ha aggiunto il premier- che dopo due anni di governo in alcuni Comuni siamo andati bene, in altri male, non vedo particolari novità. Novità è se una volta finita la campagna elettorale i cittadini vedono i risultati se no è solo il gioco della politica». [MORE]
Renzi ha però sottolineato: «Credo che si debba essere molto chiari e chiamare le cose con il loro nome. Tra ieri e il 5 giugno hanno votato 1.300 comuni e ci sono risultati molto diversi, sono dati molto articolati e frastagliati. Noi confermiamo che si tratta di un voto che ha ragioni di forte valenza territoriale. Però c’è un dato nazionale. C’è una vittoria molto netta del M5S che va chiamata con il suo nome». «Ha vinto –ha proseguito- chi ha interpretato meglio l’ansia di cambiamento».
Il presidente del consiglio ha poi augurato buon lavoro a tutti gli eletti. «Se c'è una cosa che il governo deve dire è un caloroso buon lavoro a tutti gli eletti – ha dichiarato- Il governo aiuterà tutti a cercare di fare bene. E noi andiamo avanti ad occuparci delle priorità istituzionali». «Nessuno –ha proseguito - deve drammatizzare o minimizzare il dato delle amministrative. Ci vuole saggezza e buonsenso e bisogna prendere atto che il popolo di alcune città ha dato un messaggio che deve fare riflettere il Pd».
A tal proposito, ricordando la convocazione dell’assemblea del Pd per venerdì 24 giugno, il premier ha detto: «Nel Pd faremo un confronto ampio e articolato, una discussione franca, a viso aperto, su tutte le questioni».
Renzi promette «una discussione vera, franca e sincera», dove, assicura, si capirà «se il segretario ha fatto bene o fatto male». Renzi ha infine precisato che l’assemblea non sarà l’occasione per parlare della nuova legge elettorale: «Non è e non sarà all’ordine del giorno un cambiamento dell’Italicum. Adesso parte l’esigenza di dare le risposte ai cittadini. Noi siamo impegnati su questo perché prima delle divisioni di parte c’è l’Italia».
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica