Politica

Elezioni Quirinale, manovre politiche e "tranello-Prodi" dalla minoranza Dem

ROMA, 16 GENNAIO 2015 - Dopo le dimissioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è iniziato il toto-nomi per l'individuazione di un suo degno successore.[MORE]

Toto-nomi, corredato da accordi tra gli schieramenti tendenzialmente in grado di superare eventuali impasse elettorali e permettere la scelta di una personalità neutrale, pienamente garante delle Istituzioni. La prima votazione è prevista per giovedì 29 gennaio e dal Partito  Democratico continua a mostrarsi una linea d'apertura e <<larga condivisione>> con tutte le correnti politiche. Debora Serracchiani, a Mix24, ha ribadito l'importanza di mantenere il consenso del gruppo guidato da Silvio Berlusconi in modo da ottenere <<numeri importanti>> specialmente per conferire al nuovo eletto "legittimazione".

Il premier Renzi, sostiene la convinzione che l'elezione avrà luogo senza intoppi << Per fine mese avremo il nuovo presidente, non ci saranno veti nemmeno dal Pd>> e ha inviato un messaggo al leader del Pdl per "incitarne il consenso", messaggio a cui Berlusconi ha risposto ricordando il ruolo fondamentale del suo partito, che di certo non accetterà un candidato in linea con i <<tre presidenti di sinistra che ci hanno portato una condizione di non democrazia>>.

Ma la possibilità di giungere alla nomina solo in quarta votazione, ha suscitato le reazioni di Bersani, che ha esposto i propri dubbi, a cui hanno fatto eco le parole di Fassina <<mi preoccupa... vuol dire che il premier non è interessato a costruire una convergenza ampia, e questo è un problema>> e Matteo Orfini osserva <<Siamo sicuri che nelle prime tre votazioni... dove è necessaria la maggiornaza qualificata, la cosa migliore sia votare scheda bianca?>> esplicitando poi la propria perplessità in merito alla ipotesi di << operazioni di segno opposto>>. Ciò a cui fa riferimento Orfini è una delle più importanti operazioni politiche che, se attuata, potrebbe pesantemente incidere sulle manovre di Palazzo Chigi. Le minoranze anti-Nazareno, ostili al legame Renzi-Berlusconi potrebbero infatti approfittare della "votazione bianca" della maggioranza per ottenere  200-250 voti a favore di un "candidato scomodo", come Prodi, che di fatto condizionerebbero  il fronte maggioritario.

Per quanto un simile progetto sia difficoltoso da realizzare, ancor più per la eterogeneità dei gruppi coinvolti (dalla minoranza Dem di Civati, a Sel e M5s) la possibilità esiste e l'unico modo per "scongiurarla" sarebbe proporre un "nome largamente accettato" il chè ovviamente costituisce un'ulteriore difficoltà. Tale candidato, ad oggi, sembrerebbe essere  Visco, Governatore della banca d'Italia.
Nel frattempo Beppe Grillo, dal suo blog considera i nomi prospettati per il Quirinale come <<emersi dal tunnel degli orrori>>. Di certo siamo solo agli inizi di questo nuovo iter che, attualmente, risulta inoltre legato alle discussioni presenti al Senato e alla Camera su legge elettorale e bicameralismo.

Fonte foto: huffingtonpost.it

Ilary Tiralongo