Politica

Elezioni Politiche 2022. L'Italia al voto. Seggi aperti dalle 7 alle 23 "Quali sono le modalità di espressione del voto?"

Elezioni Politiche 2022. L'Italia al voto. Seggi aperti dalle 7 alle 23 Quali sono le modalità di espressione del voto?
Il seggio consegna all’elettore due schede, una per la Camera ed una per il Senato. I modelli delle due schede sono identici. Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate.
A fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.

Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.
Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata.


In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale.
Le modalità di voto sono riportate anche nella parte esterna della scheda elettorale, precisando che:

il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato;

il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio uninominale.

Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista ed i nominativi dei candidati, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista.


Se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sui nominativi dei candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale collegato.
Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto


Sono oltre 50 milioni gli italiani in patria e all'estero chiamati alle urne per eleggere 400 deputati e 200 senatori. In Sicilia si vota anche per il presidente della Regione. Ma pesa l'incognita dell'astensionismo

Urne aperte dalle 7 alle 23 domenica 25 settembre per oltre 50 milioni di italiani chiamati - in patria e all'estero - a votare per le elezioni politiche e, in Sicilia, anche per scegliere il presidente della Regione.

Dopo il taglio dei parlamentari deciso nella legislatura che sta per concludersi, si eleggono 200 senatori (invece di 315) e 400 deputati (invece di 630). Come si vota: il vademecum.

Gli exit poll arriveranno subito dopo la chiusura delle urne alle 23; in seguito, le proiezioni sull'esito del voto e, nella notte, i primi risultati. Tutti i candidati nei collegi uninominali.

Lo spoglio delle schede per le regionali in Sicilia comincerà invece lunedì 26 alle 14.

Dalle 23 Rainews.it pubblicherà in tempo reale exit poll, proiezioni e tendenze di voto, i risultati dello spoglio e i commenti dei leader dei principali partiti e coalizioni che si presentano al giudizio degli elettori: una non-stop che durerà fino al termine delle operazioni di scrutinio.

Il voto delle principali cariche istituzionali

Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, è atteso per il voto a Palermo, come di consueto, mentre il premier Mario Draghi varcherà le porte del liceo romano Mameli. Sarà invece a Potenza la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. Il presidente della Camera, Roberto Fico, voterà nella sua città, Napoli, presso l'Istituto Della Valle a Posillipo.

L'incognita dell'astensionismo

Tra le tante incognite di queste elezioni, quella a cui i leader politici guardano con più interesse è sicuramente il dato dell'astensionismo. Si tratta di un 'tesoretto' di voti che, attualmente, si aggira attorno al 30 per cento e al quale puntano i partiti per aumentare il loro peso elettorale e la loro rappresentanza in Parlamento. Elezione dopo elezione, la partecipazione elettorale degli italiani è diminuita progressivamente, ma implacabilmente. Le prime elezioni politiche del 1948 videro un'affluenza del 92 per cento degli aventi diritto. Le ultime due elezioni politiche sono invece state quelle con la minore affluenza mai registrata: nel 2013 ha votato il 75 per cento degli elettori e nel 2018 il 73 per cento. E quest'anno, in base agli ultimi sondaggi pubblicati, è possibile che si assista a un ulteriore calo.