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Elezioni in Germania: i giovani votano verde, continua il declino della Merkel

BREMA, 23 MAGGIO- Un’altra chiara sconfitta per la cancelliera tedesca Angela Merkel. Un’altra disfatta per il partito cristiano-democratico. Dopo una storica vittoria dei verdi in Baden-Wuerttemberg, stato conservatore da ben 58 anni, ora è il turno di Brema. Nel più piccolo tra i Bundeslaender, la Cdu viene sorpassata dai socialdemocratici e dai verdi. [MORE]


Non ci sarebbe da stupirsi considerando il fatto che, a Brema, la Spd governa ormai dalla fine della seconda guerra mondiale. Il vero successo deve essere attribuito al partito dei Verdi. Con il 22 per cento dei voti, il partito ecologista tedesco diventa la seconda forza politica locale, alle spalle del già popolare ed amato governatore socialdemocratico Jens Böhrnsen. Il leader federale del partito Sigmar Gabriel si è congratulato con i compagni per il successo elettorale. “Questa è una testimonianza di quanto la Spd sia profondamente ancorata nella popolazione e di quanto grande sia la fiducia” ha sostenuto il leader.


Continua quindi l’ascesa dei Verdi nei parlamenti regionali tedeschi. E non si arresta il declino dei conservatori che precipitano al 21,5 per cento. Per la Cdu si tratta della peggiore sconfitta da oltre 50 anni a Brema. Peggio ancora va per gli alleati della cancelliera, i liberali della Fdp del ministro degli esteri Guido Westerwelle, i quali non saranno più rappresentati nel piccolo Stato, non avendo superato la soglia di sbarramento del 5 per cento. L’Fpd è al minimo storico nelle intenzioni di voto e il crollo dei consensi potrebbe portarlo alle dimissioni con conseguente rimpasto di governo.

Ma la grande novità è costituita dal voto dei minorenni. Per la prima volta sono stati chiamati alle urne i giovani dai 16 anni in su. L’idea è stata quella di avvicinare i giovani alla democrazia, risvegliare in loro un interesse per la politica. Ma ciò non ha certo giovato ai conservatori. Il “responso dei ragazzini” non è stato altro che la proiezione di un malcontento generale, di un’insoddisfazione verso il governo federale e verso le decisioni politiche della cancelliera e della sua coalizione.


Già forti critiche erano state rivolte al ministro degli esteri Guido Westerwelle per quanto riguarda le sue decisioni in merito alla partecipazione alla guerra in Libia. Il 62 per cento dei cittadini tedeschi si è dichiarato contrario alla astensione della Germania alla votazione sulla Risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardante la “no-fly zone”. Forse questa posizione pseudo-pacifista voleva conquistare elettori di sinistra, ma così non è stato.
Probabilmente ha giocato il suo ruolo anche il cosiddetto “effetto Fukushima”. “Queste elezioni sono state anche un voto sul futuro del nucleare -dice il leader Westerwelle- Abbiamo ricevuto il messaggio. E dobbiamo discutere di questo risultato non solo a livello regionale, ma anche qui a Berlino”. Un chiaro segno era già pervenuto dall’opinione pubblica nelle manifestazioni anti-nucleari alla vigilia delle elezioni.


I sostenitori della Cdu devono ora fare i conti con una disfatta elettorale preannunciata. Rimangono due appuntamenti elettorali previsti per settembre. Nel Mecklenburg-Vorpommern è ora al governo una Grande Coalizione formata da Cdu ed Spd e la sfida avrà luogo il 4 settembre. Decisivo sarà soprattutto il voto di Berlino. Il 18 settembre si sfideranno la candidata dei Verdi, Renate Kuenast ed il sindaco-governatore uscente, il socialdemocratico Klaus Wowereit. Secondo gli ultimi sondaggi i Verdi sarebbero al 28 per cento, la Spd al 26 per cento, la Cdu al 18 per cento e la Linke al 15 per cento. Inutile dire che la sfida si deciderà tutta nel campo dei partiti di centrosinistra con la Cdu che cercherà di limitare i danni (in una città che gli è stata sempre ostile) e con i liberali che arrancano al 4 per cento.

(in foto: Karoline Linnert, candidata dei Verdi a Brema)

Filomena Fittipaldi