Elezioni comunali, Renzi: "Non siamo contenti". M5s: "Voto storico"
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ROMA – Durante una conferenza stampa convocata al Nazareno con i vertici del partito, il premier Matteo Renzi ha commentato i risultati delle elezioni comunali ammettendo che il dato non è quello sperato. «Oggi non siamo tra quelli che dicono che abbiamo vinto, non siamo contenti», ha detto. Tuttavia il Presidente del Consiglio non vive i risultati come una sconfitta: «Nessuna debacle, ma non ci basta perché vogliamo di più. Io non sono soddisfatto, questo ci porterà a fare un ballottaggio il più forte possibile: occhio ai numeri perché nella stragrande maggioranza delle città i nostri candidati sono sopra il 40%. Il Pd ha problemi che deve affrontare e ci impegneremo per affrontarli», ha dichiarato. [MORE]
Nel leggere i risultati, Renzi ha sottolineato alcuni dati positivi come quello di Beppe Sala e di Roberto Giachetti, che, a suo dire, «ha fatto un mezzo miracolo».
Per quanto riguarda Napoli, invece, il premier ha parlato di una debacle tale da convincerlo a mandare presto un commissario del partito.
Il presidente del consiglio ha poi precisato: «Nessuna lettura politica di queste elezioni. Il voto non avrà ripercussioni sul governo, innanzitutto perché non è stato un voto nazionale e poi perché si tratta di un dato a macchia di leopardo». «E’ difficile dare un quadro quando il risultato è così frammentato», ha aggiunto.
Renzi ha poi sottolineato che al di là dei dati delle grandi città «il Pd è quasi dappertutto sopra al 40%».
Sui risultati di Forza Italia e M5s ha invece detto: «La destra c'è e c'è Forza Italia, c'è Berlusconi, è lì e chi lo nega nega la realtà»; quanto al M5s: «Quando vedo che dicono di essere pronti alla grande rivoluzione nel Paese dopo che faticano ad arrivare a doppia cifra in alcune grandi città sono contento e dico auguri, non sarò mai anche come voi, così diventano come tutti gli altri leaderini della vecchia politica».
Infine il presidente del consiglio ha risposto a quanti ipotizzano un riflesso negativo del voto di ieri sul referendum di ottobre: «Sono due partite diverse, io non sono preoccupato perché sul referendum non si potrà non votare si'».
Soddisfatto dei risultati invece il M5s che ha parlato di «risultato storico», promettendo di «cambiare utto».
Il vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio ha annunciato una «rivoluzione gentile, a cui partecipano sempre più persone».
Guardano già avanti invece il leader della Lega Matteo Salvini e Giorgia Meloni. «La leadership non mi interessa, ma dal 20 giugno, dopo i ballottaggi chiederò un'assemblea di tutti quelli che non vogliono morire renziani per stendere un programma di dieci punti per una nuova coalizione che guarda al futuro e non al passato», ha detto il leader del Carroccio. «Vogliamo ricostruire il centrodestra, ma nulla sarà più come prima. Non vogliamo stare insieme per forza», ha invece dichiarato la Meloni, sottolineando che a suo avviso Fi ha «tenuto in sella Renzi».
[foto: iltempo.it]
Antonella Sica