Politica

Elezioni, Chiodi e Pagano fanno ricorso al Tar: il voto del 25 aprile è da annulare

L’AQUILA, 16 LUGLIO 2014 – Sono passati quasi tre mesi dall’elezione regionale abruzzese che ha visto Luciano D’Alfonso primeggiare su Gianni Chiodi, ma le polemiche non si sono ancora calmate. L’ex governatore, insieme all’ex presidente del consiglio regionale Nazario Pagano e agli ex consiglieri Nicoletta Verì, Alessandra Petri e Carlo Masci, ha fatto ricorso al Tar dell’Aquila chiedendo l’annullamento delle elezioni. Il ricorso sarà discusso l’8 ottobre.

La prima dichiarazione presentata dagli ex rappresentati è una querela di falso in cui viene contestata l’illegittimità delle candidature di D’Alfonso e delle liste collegate: infatti, secondo i loro rilevamenti, i nomi dei candidati sono stati trascritti successivamente alle firme degli elettori presentatori. Inoltre, è stato notato un difetto di compatibilità cronologica, poiché i collegamenti recavano la data del 24 e del 25 aprile 2014, mentre le firme erano state depositate prima della suddetta data.

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Tra le altre analisi effettuate, mancherebbero anche le dichiarazioni di collegamento convergenti tra Luciano D’Alfonso e le liste che lo hanno appoggiato, nonché la mancanza di firme dei presentatori per il Psi che, secondo i ricorrenti, erano necessarie in quanto il Partito Socialista Italiano non ha gruppi autonomi costituiti né in Parlamento né in Consiglio Regionale. Poi ci sono liste considerate di varia nullità come Italia dei Valori di Chieti, Centro democratico per la lista di Teramo, Abruzzo Civico e Valore Abruzzo.

In ultimo, la critica alla legge regionale in vigore. Secondo i ricorrenti, che hanno votato e approvato tale legge circa un anno fa, questa normativa è stata ritenuta di difficile interpretazione e di dubbia costituzionalità; in particolare è stata notata una “idiosincrasia costituzionale” tra la legge regionale e la legge nazionale per l’assegnazione dei seggi: Chiodi, infatti, a causa di questo problema avrebbe ricevuto gli stessi seggi del movimento 5 stelle nonostante i 52mila voti in più.

Erica Benedettelli

[immagine da aquilatv.it]