Politica
Elezioni amministrative: flop del M5S nelle grandi città
ROMA, 12 GIUGNO –E’ una sconfitta dai contorni pesanti quella che arriva per Grillo dalle urne dei 1.004 comuni chiamati al voto per rinnovare le amministrazioni: a partire da Genova, patria di Beppe Grillo, il M5S è fuori dai ballottaggi in tutte le maggiori città al voto per le elezioni amministrative comunali. In quasi tutti i grandi centri il distacco del M5S dai primi due che andranno al ballottaggio (quasi ovunque centrodestra e centrosinistra) è abissale.[MORE]
Ma Beppe Grillo, su Facebook, rivendica la presenza capillare del Movimento: “Il M5S è stata la forza politica più presente a questa tornata elettorale. Gli altri partiti si sono camuffati, soprattutto il Pd che si è presentato in circa metà dei comuni rispetto al Movimento. I risultati sono indice di una crescita lenta ma inesorabile. Adesso il primo obbiettivo è dare il massimo supporto ai nostri candidati al ballottaggio. A luglio avremo il candidato presidente della regione siciliana, a settembre avremo il candidato premier. Dopo ci saranno le politiche e l'obiettivo è andare al governo. Successi e fallimenti fanno parte della nostra storia. L'importante è non mollare mai”.
E al ballottaggio si va in quasi tutti i 21 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione al voto: la gran parte dei sindaci delle grandi città saranno eletti il prossimo 25 giugno: a Genova si affronteranno i candidati del centrodestra, Marco Bucci (38%) e del centrosinistra Gianni Crivello (33%); a Parma, il sindaco uscente Federico Pizzarotti (espulso dal M5S e ora candidato per Liste Civiche) è vicino al 35% e dovrà confrontarsi con Paolo Scarpa del centrodestra; a Catanzaro Sergio Abramo (centrodestra) sfida Vincenzo Ciconte (centrosinistra). L’unico che ottiene una immediata riconferma al primo turno è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che va verso la vittoria al primo turno attestandosi sul 45% delle preferenze; lo sfidante è Fabrizio Ferrandelli, del centrodestra, che ha raggiunto il 33%.
A Verona ci sarà un ballottaggio tra Federico Sboarina (centrodestra) e Patrizia Bisinella, compagna del sindaco Flavio Tosi. Centrodesta avanti anche a Taranto, Lecce e a Padova.
Sconfitta a Lampedusa Giusi Nicolini, la sindaca vincitrice del Premio Unesco per la Pace, arrivata terza, dopo Salvatore Martello, detto 'Totò' e Filippo Mannino. I dati non sono ancora definitivi perché lo spoglio è lento, ma dai rappresentanti di lista viene confermata la vittoria di Martello, ex sindaco di Lampedusa e vicino a una parte del Pd.
Per Carrara il ballottaggio sarà tra il candidato a sindaco del Movimento 5 stelle Francesco De Pasquale (27,3%) e quello della coalizione del Centrosinistra (Pd-Psi-Pri) Andrea Zanetti (25,3%).
Per un Comune conquistato, un altro viene perso: è durata solo una legislatura la guida a 5 Stelle del Comune di Mira, nel Veneziano, uno dei primi municipi conquistati nel 2012 dal movimento di Grillo con il sindaco Alvise Maniero.
La candidata pentastellata Elisa Benato non va al duello di fine mese, nettamente staccata da Antonella Trevisan, candidata dal centrodestra appoggiata anche dal sindaco di Venezia, Brugnaro. Cinque anni fa in Veneto il Movimento 5 Stelle aveva conquistato anche il Comune di Sarego(Vicenza): qui il candidato grillino Roberto Castiglion conquista la poltrona di primo cittadino al primo turno.
Dodici i comuni senza quorum: Nulla di fatto nelle urne per gli elettori di dodici piccoli comuni in cui c'era un solo candidato, ma dove non ha votato almeno il 50% degli elettori. La legge prescrive infatti che l'elezione con singolo candidato per essere valida debba raggiungere il quorum della metà più uno degli aventi diritto al voto.
Si tratta di Ripatransone (Ascoli Piceno), Pieve Di Cadore (Belluno), Oltre Il Colle (Bergamo), Satriano (Catanzaro), Montauro (Catanzaro), Rodero (Como), Landiona (Novara), Magomadas (Oristano), Palau (Sassari), Mathi (Torino), Serravalle Sesia (Vercelli), Filandari (Vibo Valentia).
Queste elezioni aprono una nuova possibilità per l’asse centrodestra, che guardava alle comunali come un test per l’alleanza Lega-FI. "Noi abbiamo fatto - sostiene Maurizio Gasparri - l'alleanza classica ed a Genova abbiamo una condizione buona dove il sindaco uscente di centrosinistra nemmeno si è ricandidato autocertificando un fallimento. Il centrodestra ci può essere, vedremo lo scenario nazionale".
Ma per fare un'analisi più approfondita sulle alleanza a livello nazionale bisognerà aspettare l'esito dei ballottaggi: il Pd dovrà contare in quante città resterà alla guida per verificare se ha ancora senso un'alleanza classica di centrosinistra. Ma contro l'autosufficienza del Pd fa sentire la sua voce l'area che va da Pisapia a Si: "Laddove la sinistra è dentro il centrosinistra va, dove il Pd sceglie l'autosufficienza esce fuori", è la tesi.
Fonte immagine:catanzaroweboggi.it
Alessia Panariello