Politica
Elezioni: Agcom richiama diverse emittenti per non aver rispettato la par condicio
ROMA, 25 GENNAIO 2018 - Sarà rispettata la par condicio in questo periodo elettorale? L'Agcom, l'autorità garante delle comunicazioni, dice che non sta accadendo, mentre le principali testate televisive nazionali replicano affermando che le regole in materia sono poco chiare e troppo stringenti.
L’Agcom ha pubblicato, infatti, un comunicato nel quale si leggono una serie di richiami nei confronti del TgLa7, del Tg4, di Studio Aperto, per le programmazioni susseguitesi nel periodo tra il 15 e il 21 gennaio. Secondo l’autorità, il telegiornale di La7 avrebbe dato troppo spazio al Movimento 5 Stelle e alla Lega, a danno soprattutto del Partito Democratico e di Forza Italia. Tg4 e Studio Aperto, invece, avrebbero favorito Forza Italia. Nell'arco della stessa settimana, altri richiami più lievi sono stati espressi nei confronti di Sky TG24 e RaiNews24, che avrebbero dedicato, il primo, troppo spazio al Movimento 5 Stelle, alla Lega e a Liberi e Uguali, mentre il secondo al partito Liberi e Uguali.
Un nuovo comunicato sarà pubblicato dopo il prossimo 28 gennaio, quando terminerà la prossima settimana di osservazione. Le sanzioni che l’Agcom può richiedere per le violazioni della par condicio sono relativamente basse e vanno tra i mille e i ventimila euro. Nei casi più gravi può richiedere la messa in onda di trasmissioni che diano spazio a chi è stato trascurato, ma può anche arrivare a sospendere le trasmissioni che violano sistematicamente il regolamento per un periodo massimo di 30 giorni.
Enrico Mentana, direttore del TGLa7, ha replicato duramente all’ANSA: "Se è vero che chi ben comincia è a metà dell'opera, peggio di così nelle rilevazioni Agcom non si poteva iniziare. Sapete quale sarebbe il tempo di parola dato alle due liste citate? 4 minuti e 12 secondi per il M5S e 1 minuto e 50 secondi per la Lega. In nove ore e mezza di notiziari. È francamente patetico, irrispettoso e offensivo per il lavoro che svolgiamo".
Non è tardata la replica di da Mediaset, che commenta come gli unici richiami attribuitile siano relativi al tempo di notizia. “Il tempo dedicato nei Tg a titolare e a dare notizia delle posizioni o delle iniziative di questa o quella forza politica, la cui rilevanza giornalistica dipende dai fatti del giorno e dalla sensibilità professionale di ogni singola redazione. Il fatto che siano coinvolte nei presunti squilibri cinque diverse testate tv nazionali, significa che le norme si stanno rivelando di difficile interpretazione». L’emittente comunica di avere già inviato all’Agcom la scorsa settimana una richiesta di chiarimenti, «rimasta ancora senza riscontro per orientare meglio il lavoro delle nostre testate».
L’ultima osservazione è del segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (Pd), per il quale però la notizia è un’altra: «In quasi tutte le emittenti ci sono squilibri che danneggiano il Pd. Un quadro imbarazzante: non si era mai visto un simile trattamento a reti unificate contro lo stesso partito».
Fonte immagine secoloditalia
Claudia Cavaliere