Eleonora Pariante porta a teatro "Il Toy Boy di mia madre", prima a Roma, poi a Milano
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Com'è nata l'idea dello spettacolo?
L’idea è nata dall’incontro tra Laura Monaco e Marco Mazza che già avevano deciso di lavorare insieme. In un secondo momento Laura Monaco mi ha contattato per la regia e poiché ho trovato il testo molto divertente, abbiamo deciso insieme che avrei anche interpretato il ruolo della madre davvero folle! [MORE]
Perché diverte tanto il pubblico?
Perché la commedia è ricca di battute e situazioni comiche, e poi sono situazioni nelle quali ognuno di noi si può ritrovare, dagli equivoci alle gaffes, i sogni, i desideri.
Come ti sei appassionata alla regia?
In realtà dopo più di vent’anni di lavoro come attrice, è venuto in modo naturale. Devo dire che prima sono passata dalla scrittura, sono parecchi anni ormai che scrivo, poi ad un certo punto, ho scoperto che spesso pensavo per immagini, così il passo è stato breve. E poi non è da sottovalutare che mio padre ha fatto l’aiuto regista nel cinema dagli anni 50 in poi, affiancando in tutta la sua vita i più importanti registi del cinema italiano. (Rosi, Magni, Squitieri)
È difficile fare la regista e l'interprete allo stesso tempo?
Assolutamente si, è un continuo stare dentro e fuori. Ma in questo caso, i miei colleghi: Laura Monaco, Andrea Carpiceci e Manuel Ferrarini, mi danno un grande aiuto.
Altri progetti in cantiere?
Si, una nuova commedia per la prossima stagione, come regista e come autrice, e probabilmente sarò anche in scena, si intitola “XXX questo abbiamo e questo ci mangiamo”. Poi nella seconda parte della stagione sarò in scena con Francesca Nunzi in una bellissima commedia di Luigi Magni: “La Santa SullaScopa”. E al Palladium di Roma con la regia di Marco Belocchi, faremo Macbeth, la tragedia di Shakespeare ne sono davvero molto contenta, è un ruolo difficilissimo che mi affascina e mi farà sudare parecchio!! Poi a fine Novembre giro un cortometraggio sempre scritto da me. E’ un progetto piuttosto ambizioso, è una storia che si svolge nel XVI secolo. La realizzeremo con e un contributo dalla regione Lazio e con fondi dell’ IMAIE. E poi sto lavorando al mio primo lungometraggio, con un produttore, Leonardo Araneo, puntiamo ad una coproduzione con l’estero. Staremo a vedere!!
Ti manca la fiction?
Beh, certo lì è tutto un altro mondo, sai cosa mi manca? L’immediatezza , il poter subito verificare quello che stai facendo, come attrice intendo, e poi quando sei sul set tutti ti coccolano e riesco a riposarmi di più!!
Quali ricordi hai del set di Cento Vetrine?
Mi sono molto divertita a fare per una volta la” cattiva”, Angela Danesi poi non era solamente cattiva ma era un ruolo complesso, a tratti disperata, poi crudele, insomma un ruolo poco stereotipato per quello che comunemente sono quelli delle soap. In genere poi mi scelgono sempre per ruoli da buona. Cento Vetrine era una magnifica macchina di professionisti che lavoravano in grande armonia. Non è facile, Carnacina che era il grande capo aveva fatto un ottimo lavoro, con la collaborazione naturalmente di tutti gli altri. E poi era seguitissima!! Peccato averla interrotta.
Tre aggettivi per descriverti...
Appassionata, autentica, solitaria.
Cosa fai nel tempo libero?
Quale tempo libero?? Ne vorrei di più. Beh sicuramente faccio sport. Leggo molto e mi piace moltissimo andare al cinema, cerco di vedere tutto, anche i cartoni animati!! Quest’anno poi mi sono iscritta ad un corso di arrampicata e studio tip tap!
Un sogno nel cassetto da realizzare?
Ho un libro mai finito nel cassetto….
Matteo Cardamone