Estero

Egitto sull'orlo della guerra civile

 IL CAIRO, 5 LUGLIO 2013 - Numerosi seguaci del partito dei Fratelli Musulmani è sceso oggi in piazza in Egitto, per protestare contro l'avvenuta deposizione del presidente Mohammed Morsi, esponente proprio di tale forza politica. Cinque manifestanti sono stati uccisi dai militari mentre tentavano di assaltare la sede della guardia repubblicana, dove è detenuto il presidente deposto.

Quattro poliziotti sono stati invece uccisi nel Sinai da attacchi sferrati contro agenti posti a guardia. Altre quattro persone sono morte al Cairo in circostanze non meglio specificate, ma comunque sempre ricollegabili agli scontri di piazza.

Appare ormai chiaro che i Fratelli musulmani mirano ad azioni di forza per far ritornare alla presidenza della repubblica il presidente destituito Mohamed Morsi. La forza militare, autrice del golpe, ovviamente contrasta in tutti i modi questo tentativo.

Il rischio che la tensione tra le opposte fazioni possa degenerare in una sorta di guerra civile è concreto, ma per il momento si tratta ancora fortunatamente – per l’appunto- di un rischio. Decisive le prossime ore per capire gli sviluppi del colpo di stato di mercoledì scorso. [MORE]

AGGIORNAMENTO ore 22.45

Lungo le strade de Il Cairo sono scesi i primi carri armati per sedare la violenza esplosa tra le due fazioni, che si fronteggiano nei pressi del fiume Nilo e in particolare di uno dei ponti principali della capitale. Fitto il lancio di molotov. I morti sono saliti a 17. 

Raffaele Basile