Egitto, l'ex presidente Mohamed Morsi condannato a 20 anni di reclusione
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IL CAIRO, 21 APRILE 2015 – La Corte d'assise del Cairo ha condannato l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi a 20 anni di reclusione in un processo, iniziato contro di lui il 4 novembre del 2014, per la violenta repressione dei manifestanti che il 5 dicembre 2012 protestavano davanti al palazzo presidenziale di Etehadiya al Cairo contro un decreto - da lui varato - che ampliava i poteri del presidente espressione dei Fratelli Musulmani.[MORE]
La sentenza, appellabile, è il primo verdetto di condanna a carico di Morsi: il presidente deposto dall'esercito nel 2013 (da un colpo di stato guidato dall’allora generale Abd al-Fattah al Sisi, l’attuale presidente egiziano), è stato riconosciuto colpevole di essere «implicato negli arresti e nelle torture» a cui sono stati sottoposti gli oppositori durante il suo mandato presidenziale, ma è stato nel contempo prosciolto dall’accusa iniziale di incitamento all'uccisione di due manifestanti e di un giornalista a margine delle proteste avvenute al Cairo circa tre anni fa - negli scontri erano morti almeno dieci persone.
Oltre all’ex presidente, che da sempre nega ogni suo coinvolgimento in ordine ai fatti richiamati, la stessa Corte d’assise ha condannato altri dodici imputati della Fratellanza Musulmana per «ricorso alla violenza» (per dieci di loro è arrivata la stessa condanna a 20 anni, per i medesimi capi d'accusa; mentre, per altri due imputati, gli anni di reclusione previsti sono 10), assolvendoli però dalle accuse di omicidio e possesso d'armi.
Domenico Carelli
(Foto: cdt.ch)