Politica
Editoria: Crimi, per "Berlusconi pacchia finita", tetti a spot in tv
ROMA, 14 SETTEMBRE - Per Berlusconi "e' finita la pacchia. Occorre ridistribuire la pubblicita' tra tv e carta stampata", introducendo "dei tetti". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Vito Crimi, in un'intervista al Fatto quotidiano conferma la volonta' dei 5 Stelle di "togliere i fondi pubblici" a "tutti gli organi di informazione" partendo dal decreto Lotti riguardante il Fondo per il pluralismo dell'editoria, mai davvero varato.[MORE]
Nel fondo era previsto "un contributo di solidarieta' dello 0,1% sui redditi delle concessionarie di pubblicita' compresi i Centri Media". Crimi spiega che i finanziamenti pubblici saranno tagliati, proprio intervenendo su quel contributo e "verificando che l'extra-gettito derivante dal canone Rai sia davvero confluito nel Fondo". "Noi non siamo contro i giornali per partito preso", rassicura il sottosegretario, "vogliamo solo togliere i fondi pubblici all'editoria non eliminare il Fondo per il pluralismo. Gli editori hanno ricevuto tantissimi soldi in questi anni, dal 2003 oltre 3 miliardi di euro.
A fronte di questo ci saremmo aspettati investimenti per reggersi sul mercato che non ci sono stati. Ci sono modi per affrontare le ricadute occupazionali". E Crimi sottolinea la possibilita' di "introdurre dei tetti pubblicitari per aiutare dal lato degli introiti i giornali". Poi si possono "prevedere incentivi pubblici alla domanda, ad esempio, sostenendo gli abbonamenti oppure nuove idee innovative. Sto proponendo agli editori - conclude - una piattaforma tecnologica che, ad esempio, permetta al costo di un abbonamento la lettura di tutti i giornali. Sarebbe una Netflix dell'editoria". E le edicole? "Penso vadano aiutate a trasformarsi in una rete di servizi, remunerati, e non essere piu' schiacciate tra la distribuzione e le norme imposte dagli enti locali". (Agi)