Economia
Economia, basta sconti alle multinazionali. Padoan: "Nessuno sconto dall'UE"
BRUXELLES, 11 SETTEMBRE - "Nessuna richiesta di flessibilità da parte dell'Italia", questa la dichiarazione del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Il ministro è tornato in Italia dopo due giorni di incontri a Bruxelles, nei quali ha avuto modo di parlare con il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici.
"Per il nostro Piano Casa Italia ci prenderemo tutto ciò che ci serve". La dichiarazione di Padoan di pochi giorni fa stride con le affermazioni di oggi. Al momento, pare improbabile riuscire a trovare i fondi per Casa Italia senza alcun tipo di manovra finanziaria, anche importante. Questo significherebbe richiedere la tanto agognata flessibilità dei conti, che pare una strada fin troppo difficile da percorrere. Proprio per questo il ministro ha cercato di distendere gli animi con l'ultima dichiarazione di Bruxelles, attendendo tempi più propizi per raggiungere gli obiettivi.
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La discussione con Moscovici è stato il primo capitolo di una più lunga strada di incontri, che avrà come ultimo passo la consegna del progetto di Bilancio tra un mese, il 5 Ottobre. "Come sappiamo la flessibilità è già stata concessa all’Italia, che ha tutto il diritto di ottenerla, ma non è prevista per il momento nessuna estensione della flessibilità ad anni successivi" ha dichiarato Padoan. Il condizionale è d'obbligo per il ministro. Le discussioni con Moscovici, però, non vertono solo sul progetto di bilancio. Anzi, il discorso "non è sulla flessibilità, ma sulle strategie di bilancio, sulla sua evoluzione, sulle sue dimensioni e sui suoi contenuti" spiega Padoan. Un progetto a medio-lungo termine, quindi, verso una promozione economica dell'Italia e alla ricerca di nuove strategie per rilanciare il Belpaese fuori dalla stagnazione. Un progetto fuori dagli schemi deficit/PIL.
Padoan ha cercato di dare entusiasmo a possibili discussioni sulle modifiche al Patto di Stabilità, coinvolgendo i ministri economici dell'eurozona. Nulla da fare, per ora, date le distanze sull'argomento: per molti ministri, specie per i paesi nordici, le regole che ci sono ora sono buone e vanno rispettate. Non è mancata una sferzata al ministro dell'Economia tedesco Schaeuble, che nei giorni passati ha criticato l'incontro ad Atene tra i Paesi che chiedono meno rigore e più collaborazione in Europa. "Quello di Schaeuble mi sembra un commento improntato al clima elettorale perché i socialisti sono il suo avversario in Germania" ha dichiarato Padoan.
Importante notizia sul piano fiscale. A Bratislava, si è creato un "clima favorevole", secondo il commissario Moscovici, per una seria discussione su una politica fiscale unica. Il caso Apple più di tutti ha smosso l'opinione pubblica sull'argomento, e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha dichiratao "I tempi stanno cambiando, le multinazionali hanno il dovere di pagare le tasse in modo giusto".
Leonardo Cristiano
immagine da: magseriesusa.net