Estero
Ecco Relazioni Diplomatiche ed Economiche Asse Cina-Russia nessuna crisi
Assistiamo da tempo in Occidente, alla notizia che i rapporti diplomatici tra Cina e Russia sono tesi o che non sono solidi. Tale informazione, risulterebbe essere completamente falsa, fuorviante poiché si temono gli effetti che tale alleanza potrebbe avere sia a livello internazionale che sui mercati. L’asse, Cina-Russia non si è mai incrinato, spezzato, indebolito nemmeno durante la guerra in Ucraina e ciò potrebbe destabilizzare i mercati a livello globale. Ma perché? Cosa temono gli esperti? Volendo essere paranoici e temere il peggio, lo scenario peggiore è che la Cina vada a rifornire militarmente la Russia o apra un secondo fronte invadendo Taiwan.
Attualmente abbiamo una forte cooperazione economica e politica tra i due Stati. Tali legami potrebbero risultare più importanti nella denegata ipotesi di un’ulteriore instabilità mondiale. L’attuale viceministro degli Esteri cinese Le Yucheng, incontratosi con l’inviato russo Andrey Ivanovich Denisov, ha affermato che vi è stato un notevole aumento degli scambi commerciali tra i due Stati il che dimostrerebbe “la grande resilienza e il dinamismo interno della cooperazione bilaterale”.
Le sanzioni poste in essere dall’occidente, hanno costretto la Russia ad aprirsi verso altri mercati, in particolare su quello cinese o degli Emirati Arabi. Lo dimostra il dato economico che l’export cinese di allumina verso la Russia, risulta essere cresciuto di oltre 90 volte rispetto al medesimo periodo del precedente anno, ciò è possibile dimostrarlo analizzando i dati doganali del precedente anno. Nel mese di marzo 2021, la Cina ha dichiarato “ Non importa come il panorama internazionale possa cambiare, la Cina continuerà a rafforzare il coordinamento strategico con la Russia per una cooperazione vantaggiosa per tutti, a salvaguardare congiuntamente gli interessi comuni dei due Paesi e a promuovere la costruzione di un nuovo tipo di relazioni internazionali e di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”.
Le dimensioni geopolitiche stanno cambiando, si creano nuove alleanze, l’occidente diviene sempre meno centrale nelle relazioni internazionali e nei mercati lasciando spazio a nuovi Stati o neo-superpotenze emergenti che piano piano cercano di trovare il loro posto nell’ampio e vasto mondo delle relazioni internazionali facendo tremare le vecchie potenze e la Nato. Il rischio di nuove escalation a livello globale è alto e ciò potrebbe portare la Cina a sostenere la Russia in modo più chiaro anche mediante l’effettivo rafforzamento dei legami economici tra Russia, Cina e Arabia Saudita.
Tale alleanza non è da sottovalutare, considerando anche il ruolo diplomatico avuto dalla Cina verso la fine della scorsa settimana, proponendosi come mediatore tra Arabia Saudita e Iran al fine di ripristinare le relazioni precedentemente interrotte. Tutto ciò, tende a dimostrare appunto la centralità dello Stato Cinese sul piano internazionale e politico. Nella denegata ipotesi che Cina, Iran, Arabia Saudita, Corea del Nord e tutti coloro che hanno relazioni diplomatiche tese con gli Usa si schierassero apertamente con la Russia. Come cambierebbero così gli asset di forza che con cosi sfrontata presunzione si consideravano saldi e consolidati dalla fine della guerra fredda?
L’Occidente, pensava, che i crimini di guerra di Vladimir Putin sarebbero stati sufficienti a mandare in crisi le relazioni diplomatiche intercorrenti tra Cina e Russia, ma si sbagliava poiché esse non conoscono crisi, dubbi o incertezze andando a irritare gli Usa e tutto il blocco occidentale. Recentemente, Xi Jinping avrebbe dichiarato di voler incontrare mediante collegamento video, il leader ucraino al fine di discutere diplomaticamente di come poter risolvere la guerra in modo vantaggioso per la Russia senza soluzioni di compromesso che potrebbero far perdere al suo alleato la posizione di super-potenza a livello internazionale. Tale incursione, quasi forzata, avverrebbe in un momento storico in cui le relazioni tra Stati Uniti e Cina si trovano in disaccordo su molteplici questioni e problematiche.
Un noto scrittore nonché esperto di politica russa ed ucraina Nicolai Lilin intervistato ha dichiarato che : “ la Cina non scaricherà la Russia, la Cina ha fatto una serie di passi molto importanti verso la solidificazione delle relazioni militari con la Russia”. Basti pensare, che il neo ministro della difesa Cinese Wei Fenghe, risulterebbe essere uno dei generali cinesi più legati alla Russia, che ha concluso numerosi contratti di acquisizione di aerei militari e del sistema di difesa antiaereo di ultima generazione S400 prodotto in Russia. Sul piano economico tra i due Stati vi saranno intensi scambi bilaterali garantendo così che il fatturato dell’asse commerciale russo- cinese raggiungerà i 200 miliardi di dollari molto prima delle stime fatte dagli esperti.
Basti pensare, che il gigante energetico russo Gazprom, ha annunciato di aver raggiunto il record e di averlo superato come consegne di gas e combustibili fossili alla Cina. Che attualmente è uno dei clienti più importanti dello Zar. Lo stesso Putin, ha dichiarato di voler promuovere e rafforzare la cooperazione economica e militare tra le forze russe e cinesi, al fine di garantire la sicurezza dei rispettivi paesi e la stabilità nelle regioni chiave. Mosca, potrebbe migliorare le forze navali cinesi, garantendo l’apertura ai porti russi in Estremo Oriente, condividendo risorse tecnologiche in ambito di guerra sottomarina.
L’alleanza, garantisce ad uno tecnologia militare di punta all’altro risorse finanziarie- industriali potrebbe far perdere il fragile equilibrio indo-pacifico a favore di un asse sino-russo andando a danneggiare Stati Uniti e loro partner commerciali. Solo la paura delle Sanzioni e una dipendenza dal commercio e dalla tecnologia americana ed europea nonché dei loro investimenti ha impedito alla Cina di schierarsi apertamente ma se la situazione dovesse cambiare quale futuro ci aspetta? Forse l’asse Russia-Cina tanto negligentemente sottovalutato e misconusciuto dalla Nato, nel suo aspetto di forza tecnologica-militare-nucleare potrebbe aprire scenari catastrofici per l’umanità.
Marco Rispoli