Ecco L'Uranio impoverito che cos’è? E perché risulta essere pericoloso.
Salute Lazio Roma

Ecco L'Uranio impoverito che cos’è? E perché risulta essere pericoloso.

lunedì 22 maggio, 2023

Nella sua costante ricerca di  armamenti sempre più potenti e sempre più efficaci l’essere umano dimostra tutto il suo ingegno e tutto il suo potenziale autodistruttivo. Una di tali dimostrazioni è la creazione e utilizzo dei proiettili ad uranio impoverito con effetti pesanti per i militari che le utilizzano o che subiscono gli attacchi come anche per le popolazioni che abitano i territori in cui esso è stato usato anche a distanza di anni dalla fine di un conflitto. Ma di cosa parliamo ? l’uranio impoverito risulta essere in percentuale meno radioattivo di circa del 60% rispetto a quello naturale, risulta essere più duro e meno costoso del tungsteno con cui si fabbricano le armi oltre che essere più devastante sugli obiettivi nemici. Già nei lontani anni novanta si sospettava della pericolosità latente di tale arma quando i militari italiani dopo le numerose missioni in Kossovo si ammalarono di cancro per aver bonificato i territori dove era stato usato. Ma vi è di più in alcuni documenti del Laboratorio di Los Alamos dove erano stati fatti gli studi sull’uranio impoverito nel lontano 1991 si legge “ L'uranio ha una modesta emissione di radioattività, le particelle emesse sono di tipo alfa. 

Esplodendo nebulizza nell'aria un aerosol di polveri chimicamente tossiche. Se ingerite, queste polveri possono danneggiare gli organi interni». Anche l’OMS nel 2003 in un suo studio sui  luoghi in cui sono state sganciate bombe ad uranio impoverito ha affermato la sua pericolosità “nei luoghi soggetti a bombardamento, i bambini mentre giocano possono ingerire piccole particelle di suolo contaminato. Le persone che vivono o lavorano in aree bombardate possono inalare particelle contaminate o consumare acqua e cibo contaminato. Sebbene l'uranio sia debolmente radioattivo, se viene inalato in una quantità molto alta allora può esserci rischio di cancro”. 

Se consideriamo che le microparticelle di uranio in caso di incendio o di esplosione possono restare nell’ambiente circostante per migliaia di anni come il disastro di Chernobil insegna, va da se che non sarebbe saggio o razionale utilizzarlo considerato che poi saranno i civili che riabiteranno in quei luoghi a subire le conseguenze cancerogene, teratogene sia sulle persone in vita sia su quelle che verranno, che sui feti come anche sugli animali. Leggiamo recentemente che il Regno Unito ha promesso a Kiev una fornitura di munizioni ad uranio impoverito per i carri armati, con il rischio di inquinamento ambientale da metalli pesanti con il conseguente avvelenamento, ma anche con la possibilità di sviluppare malattie oncologiche in caso di inalazione di polvere radioattiva. 

La domanda da porci è perché usare tali armi?  Solo perché abbiamo i depositi pieni e non sappiamo come utilizzarle e pertanto le inviamo in un conflitto pur sapendo che non solo inquinano l’ambiente, ma uccidono e continuano ad uccidere lentamente e latentemente anche a distanza di anni?.  Così vogliamo aiutare le  popolazioni e il territorio Ucraino? Dove stanno i valori di cui l’Occidente sostiene di essere portatore?      Quale  libertà si vuole portare o esportare non siamo in grado di garantire la vita alle popolazioni presenti e future e la relativa sanità territoriale?  Non risulta essere un comportamento etico quello della Gran Bretagna, ma irresponsabile  nei confronti delle specie umane; del pianeta delle future generazioni e lontano anni luce da quell’etica umanitaria di lotta contro la morte del proprio simile, finalizzata alla sopravvivenza del genere umano. Tale comportamento subirà il giudizio storico e morale dell’umanità e dei nemici stessi del blocco Occidentale che si avvarranno di ciò per creare il discredito e la condanna.

Marco Rispoli (Davoli)


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