Politica

Ecco La Repressione Nelle Università Americane: Crisi della Democrazia?

La Guerra in Medio Oriente infiamma l’occidente. In America nelle sedi delle più prestigiose università da Harvard a Yale, Princenton, MIT gli studenti sono dilagati nelle piazze per protestare a favore dei palestinesi, per le condizioni disumane in cui vivono a Gaza. Le forze dell’ordine preoccupate sono state costrette a intervenire per sgomberare i manifestanti. Sembrava di essere ritornati nel lontano 1968 quando si svolgevano le proteste contro la guerra in Vietnam. Ma perché si protesta? Si protesta in favore di un popolo che rischia l’estinzione, si protesta affinché si faccia chiarezza sulle numerose fosse comuni in prossimità degli ospedali e per fare avere dei diritti sul piano della politica internazionale a chi sembra non averne. 

Cosa comporta essere un manifestante per i diritti del popolo palestinese?  Il rischio più grave è quello di essere condannato e tacciato di antisemitismo per aver intrapreso la lotta per la salvaguardia dei diritti umani e aver tentato di impedire un genocidio. Presso la sede della Columbia epicentro della protesta, luogo simbolo in quanto vi hanno insegnato numerosi intellettuali americano-palestinesi anche i docenti non si sono presentati nelle aule in segno di solidarietà umanitaria a favore della popolazione di Gaza. La risposta del governo è stata repressiva e durissima oltre 150 studenti di vari atenei sono stati arrestati e i terreni appartenenti al campus sono stati sgomberati con la forza. 

Gli arresti di studenti e la chiusura forzata dei campus universitari rappresentano un pericoloso precedente che rischia di minare i valori democratici che le università dovrebbero promuovere.Forse il diritto di espressione e informazione garantito a livello internazionale da molteplici Convenzioni e Costituzioni come ad es.l’art-11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’UE è messo a rischio? Ma non solo , si può parlare di crisi generale del Diritto Internazionale, non più idoneo a dirimere i conflitti e le incomprensioni degli Stati? Gli organismi internazionali quali l’Onu che hanno il compito di mantenere la pace nel mondo dove sono?  In uno Stato come quello americano che si fa portatore all’estero di valori quali la Libertà in tutte le sue forme, la Democrazia e di un diritto e di una cultura superiore è normale e soprattutto democratico reprimere con la forza proteste pacifiche esercitate nel rispetto della legge? 

Ciò che più sconvolge  è l’influenza economica di Israele nelle università  come quella del miliardario filo Israeliano Robert Kraft che ha minacciato di ritirare donazioni all’ateneo quindi alla cultura se lo stesso ateneo non si fosse impegnato a proteggere gli studenti ebrei. La repressione delle proteste studentesche e la minaccia di ritorsioni economiche da parte di sostenitori filo-israeliani sollevano questioni sulla libertà accademica e sull'indipendenza delle istituzioni educative. In questo clima la repressione delle manifestazioni pacifiche nelle università americane pone interrogativi significativi sul rispetto dei diritti umani e sull'imparzialità delle istituzioni accademiche. I recenti eventi hanno messo in evidenza il potere dell'influenza economica e politica, che sembra aver piegato i principi di una società democratica e pluralista. Quindi la cultura americana è effettivamente libera ? il dubbio  sorge spontaneo. Ma non solo da Israele viene la condanna di antisemitismo e sostegno al terrorismo per aver esercitato la libertà di pensiero e aver dimostrato di avere un pensiero divergente dalla massa. 

Proprio da Israele parte lo sdegno, uno Stato che da quando ha invaso Gaza  dopo gli eventi del sette ottobre ha violato numerose Convenzioni Internazionali, aprendo il fuoco su donne e bambini, su operatori internazionali e che non consente agli ispettori Onu e ai giornalisti di poter documentare cosa sta accadendo realmente in quei territori, e che a livello internazionale rischia l’accusa di genocidio. Il diritto di espressione è un valore fondamentale che deve essere protetto a tutti i costi. La repressione delle proteste pacifiche e le azioni coercitive delle autorità pongono gravi minacce a questo diritto. Se l'America vuole rimanere un faro di libertà e democrazia, come vorrebbe far sembrare deve affrontare questi problemi con trasparenza, equità e rispetto per i diritti umani universali. I governi e le istituzioni accademiche devono lavorare insieme per garantire che la voce dei manifestanti non sia soffocata e che le università rimangano luoghi di dialogo aperto e di crescita intellettuale.

Marco Rispoli(Davoli)