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La guerra in Ucraina infuria oramai da quattro anni. La popolazione e i civili sono stremati da stenti e privazioni.
Il nuovo anno rischia di far collassare il paese in una crisi economica senza precedenti stante la dipendenza economica del paese dai prestiti Occidentali e Americani.
I giovani sono stanchi di morire invano e sfuggono ai reclutamenti forzati in battaglioni da inviare al fronte, e le diserzioni aumentano lasciando sguarniti chilometri di trincee e postazioni di difesa.
In tale clima di disastro, il presidente Zelensky ha finalmente ammesso di non possedere la forza e i mezzi per la riconquista dei territori ora in mano russa.
Secondo i dati raccolti dall'Organizzazione internazionale Mediterranea Saving Humans, che offre aiuti umanitari e generi di conforto al popolo ucraino, la cittadina di Leopoli è divenuta un immenso campo profughi dove le condizioni economiche e umanitarie, hanno del disastroso.
Il collasso economico dello Stato è evidente, "Una spesa costa 150 euro e le pensioni arrivano a 50 euro".
In tale contesto drammatico, si assiste all'ancor più drammatica normalizzazione della guerra in cui le persone oramai non hanno più nulla da perdere e non temono nulla e il loro futuro è un continuo gioco d'azzardo per la sopravvivenza e forse vi è il solo desiderio autodistruttivo di morte, per uscire dal baratro della follia e della miseria.
Si assiste a una resa o a una rassegnazione dovuta alla grave crisi economica ed energetica che ora durante la morsa del generale inverno si stringe come una tenaglia mortale sul suolo ucraino e sulla sua popolazione.
Sembra ieri che ai telegiornali si vedeva la popolazione inneggiare con il motto "Slava Ukraini", "Gloria agli Ucraini" alla vittoria contro le forze russe.
Ora i giovani hanno paura e fanno di tutto per corrompere gli ufficiali di arruolamento pur di non andare al fronte dove la morte è certa e il ritorno a casa da eroe della patria non è così eroico ed esaltante.
Sempre secondo le dichiarazioni di Saving Humans "Quando arriva la 'cartolina' di arruolamento a casa, non si risponde e ci si nasconde. Prima quando arrivava la chiamata alle armi era un orgoglio, oggi le famiglie la percepiscono come una disgrazia, e sono disposti a pagare tutto quello che c'è da pagare pur di tenere in vita i loro figli. Questo però genera anche delle situazioni grottesche, se litighi con un funzionario pubblico che sa che hai dei figli in età arruolabile, allora rischi che ti manda un militare a casa a prendere tuo figlio. È una situazione agghiacciante".
Vi è anche una sorta di sfiducia nell'esercito e nel modo di come lo stesso gestisce le cose stante l'altissimo tasso di corruzione nei funzionari.
Le popolazioni per cercare di salvare i propri figli effettuano collette per comprare quanto serve per garantire la sicurezza al fronte dei propri cari: "C'è una sorta di sfiducia nell'organizzazione dell'esercito in questo momento, ci sono sempre state le raccolte per comprare droni o materiale per l'esercito, ma ora si sono moltiplicate, ed il fatto che si faccia ricorso alla solidarietà per comprare protezioni o abbigliamento militare la dice lunga su come è lo stato dell'arte".
A livello economico se la popolazione non risponde all'arruolamento lo Stato opera il blocco totale dei conti correnti, si viene impediti dal lavorare generando una sorta di isolamento e abbrutimento economico per i civili.
L'intero paese è al collasso economico totale, ma non è possibile parlarne perché a tutti gli effetti non è una bancarotta dichiarata in quanto l'Ucraina si mantiene in vita poiché è attaccata al supporto vitale Occidentale e sopravvie solo grazie agli aiuti USA e Occidentali che di fatto non sono altro che prestiti.
L'Ucraina si sta indebitando a vita con l'occidente ed è solo questione di tempo prima che elementi estranei acquistino i suoi territori e la stessa rimanga Ucraina solo di nome e non di fatto.
Questa guerra inutile ha solo danneggiato l'Ucraina e l'Europa creando solo problemi economici, energetici e di approvvigionamento di tutte quelle materie e materiali idonei ad assicurare l'efficienza e la produttività di una comunità organizzata.
Non sarebbe ora di mettere da parte l'orgoglio e ammettere che non c'è e non ci sarà mai la vittoria finale?
Salvare vite non è più importante che impuntarsi e combattere sino all'ultimo uomo?
Dov'è quell'umanità che dovrebbe albergare in ogni uomo?
Marco Rispoli (Davoli).