Estero

Attacco alla base UNIFIL in Libano: Preoccupazioni Geopolitiche e Umanitarie

L'attacco recente alla base delle forze di pace delle Nazioni Unite in Libano, noto come UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), solleva preoccupazioni gravi su più livelli, sia geopolitici che umanitari.
Il contesto è altamente complesso, poiché la missione UNIFIL opera in una regione che da anni rappresenta un punto di tensione tra Israele e il Libano, con la presenza influente di Hezbollah e di altre forze locali.

La condanna internazionale non si è fatta attendere, e il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato:
"Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale, non giustificate da alcuna ragione militare."

"Non si è trattato di un errore né di un incidente, quindi abbiamo bisogno di avere spiegazioni reali nei tempi più rapidi possibili."
"Ho detto all'ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano."

Arrogante la risposta dell'ambasciatore israeliano all'Onu: "La nostra raccomandazione è che l'Unifil si sposti di 5 km (3 miglia) a nord per evitare pericoli mentre i combattimenti si intensificano e mentre la situazione lungo la Linea Blu rimane instabile a causa dell'aggressione di Hezbollah."
La domanda sorge spontanea: perché Israele vuole che la forza delle Nazioni Unite si sposti? Forse non devono vedere come agisce Israele? Temono che possano notare crimini di guerra e intervenire?

Alle affermazioni di Israele, Crosetto ha rammentato che, secondo il diritto internazionale Italia e Onu, non ricevono ordini da Tel Aviv.
I paesi che forniscono le truppe alla missione Unifil si sono riuniti in una coorte compatta per condannare Israele e richiedere al contempo scuse e spiegazioni:
Borrell: "Atto inammissibile".

"Un'altra linea è stata pericolosamente superata in Libano: i bombardamenti dell'Idf contro le forze di pace dell'Onu di cui si conosce la posizione. Condanniamo questo atto inammissibile, per il quale non esiste alcuna giustificazione. L'Ue ribadisce il suo pieno sostegno all'Unifil e alle sue truppe nella missione che le è stata affidata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite."

Per la Spagna si è trattato di: "Violazione gravissima"
"Gli attacchi contro le operazioni di mantenimento della pace costituiscono una violazione gravissima del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza".
"Israele ha l'obbligo di proteggere le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite."

Occorre fare una serie di riflessioni sulle missioni di pace in contesti instabili come quello in Medio Oriente.
Nonostante l'impegno delle Nazioni Unite a mantenere la pace, spesso le forze di pace si trovano a operare in ambienti ostili, con regole di ingaggio limitate e una mancanza di capacità d'intervento attivo.
Questo rende le missioni vulnerabili ad attacchi, come quello avvenuto in Libano, però vi è da dire che Israele sapeva con sicurezza che in quella zona vi era una base Onu, e allora perché ha deliberatamente lanciato missili in prossimità della base?

Ora l'Onu, stante il fatto che l'idea di Neutralità che guida le sue forze di intervento non sembra più efficace, forse sarà costretto a ripensare le regole e le strategie per la sicurezza e la loro sostenibilità.

La seconda riflessione tocca il piano geopolitico.
L'attacco potrebbe essere letto come un segnale della crescente tensione nella regione.
L'UNIFIL ha il compito di monitorare il cessate il fuoco nella zona di confine tra Israele e Libano, ma questo equilibrio è fragile.
L'attacco potrebbe rappresentare un tentativo di destabilizzare ulteriormente la situazione, forse per innescare una reazione militare che porterebbe a un conflitto più ampio.

Infine, c'è una riflessione sulla comunità internazionale e sulla sua risposta a questi eventi.
La protezione delle missioni di pace dovrebbe essere una priorità globale, com'era compito di Israele proteggere la missione invece di attaccarla e i responsabili di questi atti di violenza dovrebbero essere chiamati a rispondere secondo le leggi internazionali.
La missione Unifil ha infatti il compito di garantire la pace e la sicurezza dei popoli e delle persone bisognose in contesti di guerra.
Israele ha la responsabilità di spiegare le sue azioni e rispettare gli obblighi internazionali, poiché l'impunità non può essere tollerata.

Sembra che Israele non voglia concedere agli altri quell'umanità e compassione che ha sempre richiesto per sé stessa in secoli di storia.

Marco Rispoli (Davoli).